"Il lupo è specie protetta La convivenza è possibile"

Tavolo in Prefettura: "Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza ma i fatti hanno dimostrato che bastano adeguati comportamenti"

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I lupi nel territorio sono aumentati: la Prefettura ribadisce che si tratta di una specie protetta e che sono da osservare alcuni accorgimenti come quello di mantenere gli animali domestici, cani inclusi, in aree adeguatamente recintate. Si è tenuta in Prefettura a Ravenna una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per affrontare il problema della presenza dei lupi nell’area della Bassa Romagna, segnalato al prefetto Castrese De Rosa da vari sindaci del comprensorio. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Conselice in rappresentanza dell’Unione, i vertici territoriali delle Forze di Polizia, i Carabinieri forestali, la Polizia provinciale e rappresentanti del Servizio agricoltura, caccia e pesca della Regione.

"È stato evidenziato – si legge nella nota della Prefettura – che la presenza del lupo nel territorio della Bassa Romagna è dovuta a un aumento generalizzato della popolazione italiana di questa specie e alla conseguente espansione dell’areale di distribuzione. L’abbondanza di prede (principalmente caprioli e cinghiali) in Appennino, unitamente allo spopolamento della montagna hanno determinato, negli ultimi 20 anni, un costante

aumento del lupo sulle montagne e colline italiane. Negli ultimi anni i lupi hanno cominciato a ripopolare anche la pianura Padana, al seguito dei caprioli e dei cinghiali, anch’essi discesi in pianura. Hanno anche trovato un’altra preda, assolutamente nuova per la specie, ossia la nutria che, nelle aree del Basso ferrarese, è divenuta la base della dieta del lupo".

Continua la nota: "È stato anche evidenziato dagli Enti preposti che il lupo è una specie rigorosamente protetta, ai sensi di convenzioni internazionali, direttive europee e leggi nazionali e regionali. La regolazione della popolazione di questa specie, al vertice assoluto dell’ecosistema europeo, si attua attraverso

la gestione della disponibilità di risorse alimentari, con cui tutti i predatori all’apice della catena

trofica sono in ineluttabile equilibrio. La convivenza con il lupo è possibile ed è già stata “sperimentata” nell’ Appennino Romagnolo negli ultimi 20 anni e, da alcuni anni a questa parte, anche in altre aree di bassa pianura come nel Parmense e nel Reggiano, dove il lupo è regolarmente presente dal 2018. Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza nei confronti della specie, ma i fatti hanno, in breve tempo, dimostrato che, adottando adeguati comportamenti, si riescono a risolvere tutte le difficoltà di convivenza".

Il prefetto De Rosa, alla luce di quanto emerso nel corso della riunione, ha chiesto di avviare una capillare campagna informativa sui corretti comportamenti da tenere nelle aree in cui il lupo è presente. A tal fine, è stato predisposto un Vademecum informativo che sarà diffuso nel territorio della Bassa Romagna, come espressamente richiesto dal prefetto.

Nel Vademecum sono indicati i comportamenti come: mantenere sempre una distanza adeguata di circa 100 metri; segnalare l’atteggiamento di lupi confidenti agli Enti competenti; avvertire subito i Carabinieri-Forestali nel caso di ritrovamento di bocconi sospetti e esche avvelenate e mantenere gli animali domestici, cani inclusi, in aree adeguatamente recintate, non lasciarli all’esterno in orari notturni.