Il Masini ospiterà l’Ukrainian classical ballet

Il 16 maggio lo spettacolo a Faenza per permettere agli artisti di lavorare. La compagnia: "Noi a fine maggio non sappiamo dove andare"

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Sarà di scena anche al teatro Masini di Faenza l’Ukrainian Classical Ballet, che il 16 maggio, alle 21, porterà sul palcoscenico quella ‘Giselle’ che rese immortale Carla Fracci. Bloccata dalle autorità ucraine l’esecuzione del balletto originariamente in programma – ‘Il lago dei cigni’ di Cajkovskij – così come di tutte le altre opere firmate da autori russi, la compagnia, di natura statale, ha deciso di optare per l’opera musicata nel 1841 da Adolphe-Charles Adam, su libretto di Théophile Gautier e Vernoy de Saint-Georges, accettando la decisione del governo pur non rinunciando a muovere alcune precisazioni.

"Cajkovskij non poteva prevedere che un giorno la Russia sarebbe stata governata da un uomo come Putin", ha ribadito anche ieri la direttrice artistica Natalia Iordanov. Parole che le sono valse il plauso di Ruggero Sintoni, direttore di Accademia Perduta: "le dobbiamo tutti riconoscerle il coraggio di non aver sottaciuto la questione". A interpretare il ruolo che per prima fu di Carlotta Grisi sarà Olga Golitsya: lei insomma incarnerà la Giselle caduta nel limbo delle "Villi", spiriti di donne tradite o abbandonate prima del matrimonio, e dunque condannate a vagare alla ricerca degli uomini con i quali compiere la propria vendetta, facendoli danzare fino alla morte, e potendo così placare la loro inquietudine. Coprotagonista, nel ruolo di Albrecht, sarà Iurii Kekalo, affiancato da altri trentasei componenti del corpo di ballo della compagnia, coordinati dalla direzione artistica di Ivan Zhuravlov, per le scenografie di Evgeny Gurenko e i costumi di Vera Poliudova. L’arrivo al Masini dell’Ukrainian Classical Ballet, in queste settimane in tournée in vari teatri italiani, è stato reso possibile anche dal sostegno di due scuole di danza della città, Faenz’a Danza e DanceStudio e al Tampieri financial group: "Anche grazie a loro assisteremo a uno spettacolo che altrimenti avremmo visto solo alla Scala o al San Carlo. I soli proventi dei biglietti venduti per la serata del 16 maggio non sarebbero stati sufficienti a finanziare l’arrivo a Faenza delle 48 persone, fra corpo di ballo e tecnici, che compongono l’Ukrainian Classical Ballet". La compagnia ammette tuttavia di non avere un luogo in cui fermarsi dopo la fine di maggio: "non sappiamo semplicemente dove andare", dice Natalia Iordanov.

"Non è facile trovare un luogo dove una compagnia come la nostra possa vivere e proseguire gli allenamenti". Un appello che potrebbe presto ricevere risposta: "Il sistema emiliano-romagnolo della cultura farà il possibile", promette un commosso Ruggero Sintoni, affiancato dall’assessore regionale Mauro Felicori. "Non sarete lasciati soli".

Filippo Donati