
Il sindaco Valentina Palli in accordo con i negozianti. I titolari della macelleria: "Siamo frastornati" .
"Il mercato coperto all’aperto". Potrebbe essere il pay off, la frase che accompagna il nome di un’azienda, se non fosse una triste necessità per far fronte ad un’emergenza ancor più drammatica. L’incendio che ha devastato la struttura di Russi ha tolto ai cittadini un ottimo punto per una spesa di qualità ma, contemporaneamente, ha messo in grave difficoltà le attività che vi operano, impossibilitate sicuramente per un lungo periodo di tempo, a lavorare. Così, il sindaco di Russi, Valentina Palli, assieme alle attività ha pensato proprio alla possibilità di trasferirle all’aperto, nell’antistante piazza Gramsci: "Abbiamo lavorato incessantemente in queste ore – spiega lo stesso sindaco Valentina Palli – per riuscire a dare una casa alle attività del Mercato Coperto. L’incendio è stato davvero un danno davvero enorme per il Comune di Russi e per tutti quanti sono rimasti, loro malgrado coinvolti. Per questo abbiamo pensato al "Mercato Coperto all’aperto" e a tutti forniremo le adeguate autorizzazioni: si posizioneranno con container refrigerati in piazza. Per ora abbiamo avuto l’adesione della pescheria e di due frutta e verdura". Nelle frenetiche riunioni immediatamente successive all’incendio sono stati messi a punto i piani per far tornare il mercato coperto operativo il prima possibile.
"Purtroppo non possiamo avere tempi certi – aggiunge ancora il sindaco – naturalmente tutto il cibo è ammalorato e da buttare: il primo passo sarà il lavaggio completo della struttura che richiederà tre settimane. Ci sono centimetri di fuliggine anche nel punto più lontano dalla macelleria, da dove, secondo il verbale dei vigili del fuoco, è partito l’incendio. Una volta lavata la struttura si scoprirà se gli impianti, ora funzionanti, lo saranno anche dopo questa operazione indispensabile. Poi i muri andranno imbancati ma dopo che le assicurazioni dei singoli stand avranno esaminato il tutto. In un’ipotesi ottimistica, nella quale tutto andasse per il meglio, il Mercato riaprirà in settembre". Praticamente senza parole i titolari della Macelleria Casa della Carne, aperta lo scorso 1 giugno, da cui è partito l’incendio che ha distrutto il mercato "Siamo veramente frastornati – dicono i gemelli Calogero e Riccardo Romano – da quando è avvenuto l’incendio praticamente viviamo in una bolla in cui le cose sembrano accadere ad altri. Abbiamo saputo verso l’una e trenta di notte quel che era successo, quando ci hanno avvisato i vigili. È un vero disastro: quel che non è stato distrutto dal fuoco è stato rovinato completamente dal fumo. Tutti i nostri prodotti sono da buttare e, sinceramente non si può salvare niente perché l’odore del fumo ha contaminato ogni cosa alimentare, anche tutto quel che era nella cella. Forse si sono salvati alcuni attrezzi ma i prodotti no, non è possibile conservare niente". La preoccupazione ora è come sbarcare il lunario in attesa che il Mercato Coperto ritorni agibile e la macelleria nuovamente operativa: "Avevamo investito tanto nella nostra attività – concludono i gemelli Romano – e ora di liquidità davvero ne abbiamo ben poca. Il problema è certamente quello di come sostenerci, visto che la macelleria era la nostra fonte di guadagno: sicuramente saremo costretti ad andare a lavorare per qualcuno, intanto che le cose non tornano a posto".
Ugo Bentivogli