Il neo sindaco Galli "Tanti danni a Bagnara I cittadini si sono subito precipitati ad aiutarsi"

Il primo cittadino ricorda i drammatici momenti della rottura dell’argine, due soli giorni dopo l’elezione: "Quando la fiumana è terminata c’era una voragine larga 12 metri e alta cinque".

Il neo sindaco Galli  "Tanti danni a Bagnara  I cittadini si sono subito  precipitati ad aiutarsi"

Il neo sindaco Galli "Tanti danni a Bagnara I cittadini si sono subito precipitati ad aiutarsi"

Tanti sono i centri della provincia e della Bassa Romagna seriamente interessati dall’alluvione dei giorni scorsi. Anche Bagnara di Romagna ha vissuto attimi di apprensione. A raccontarli è il sindaco Mattia Galli che, a due giorni dalla sua elezione, avvenuta il 15 maggio scorso, ha dovuto affrontare la più grave emergenza territoriale degli ultimi decenni.

Sindaco, si è parlato meno di Bagnara durante l’alluvione, ma la situazione non è stata meno grave. Cosa è successo?

"È certo che il nostro territorio comunale sia stato più fortunato di altri. Questo però non significa che non sia stato toccato, come sembra a leggere certi resoconti sui media. Non lo dico per polemica, ma per amore di verità. L’acqua ha invaso la campagna a sud del paese, coprendo il 50 per cento della nostra superficie territoriale, arrivando a punte di 70cm, oltre alle cantine, totalmente allagate.

Ci racconta quei momenti?

"Erano le prime ore del 17 maggio, era buio, ero appena rientrato al COC – presidiato da Vice Sindaco e dall’Assessore – dal ponte sul Santerno. Tutti temevano che il fiume avrebbe rotto lì, quando arriva la telefonata di un cittadino che dice ‘mi arriva acqua dietro casa’. Ero con il maresciallo dei carabinieri e insieme ci siamo precipitati in loco per vedere la rottura grazie al mezzo fornito da un imprenditore di Bagnara che ci ha portato sulla carraia prospiciente l’argine, c’era già mezzo metro e con l’acqua sarebbe stato impossibile. Inizialmente il buco, in corrispondenza dell’argine destro sulla via Cento al confine con Solarolo, era di circa tre metri per tre. Quando invece la fiumana è terminata era arrivato a ben 12 metri in lunghezza e quasi 5 in altezza. In più la cascata naturale aveva scavato un’ulteriore fossa profonda 3 metri al di sotto del piano di campagna. Quel buco è stato immediatamente richiuso".

Quali sono le criticità attuali?

"I rifiuti e il sistema di rete fognario pubblico, invaso da fango. Siamo in contatto con il gestore. La situazione per il primo aspetto è quasi normalizzata, con una zona dedicata agli ingombranti speciali, mentre sulla questione spurghi siamo ancora in attesa". Il volontariato spontaneo è stato uno degli aspetti caratterizzanti di questo periodo. Come è andata a Bagnara?

"Bagnara si è stretta subito in un cordone di aiuti, dalla nostra sezione di protezione civile, intervenuta all’alba del 17, ai volontari bagnaresi. È stata una cosa naturale, non c’è stata necessità di una ‘chiamata alle armi’. I cittadini che non erano stati intaccati dall’acqua si sono precipitati ad aiutare chi invece dall’acqua era stato invaso. I cosiddetti ‘angeli del fango’ a Bagnara sono stati per la maggior parte i bagnaresi stessi.

Appena eletto ha affrontato uno dei momenti in assoluto più critici subiti dal territorio dell’Unione.Come ne sta uscendo da questa prova?

"Purtroppo siamo ben lontani dall’uscirne, sebbene Bagnara sia a pieno titolo in fase 2. Tuttavia mancano indicazioni certe sui rimborsi, sebbene la regione parli di un contributo straordinario in autocertificazione di 5.000 euro che saranno erogati in tempi brevi. Ci stiamo attrezzando per raccogliere le domande attraverso uno sportello dedicato".

Come pensa dovrà essere riscritto il territorio in futuro alla luce di quanto successo?

"Ci sarebbe molto da dire, ma l’emergenza impone silenzio, la situazione è ancora critica. Penso che fra qualche mese si potranno fare le giuste valutazioni, correttivi e quant’altro serva a non metterci nelle medesime condizioni. È evidente che un evento come questo fosse impossibile da prevedere ma qualcosa dovrà cambiare nella pianificazione, necessariamente".

Monia Savioli