Ravenna, 3 novembre 2024 – Una porta che si apre su un mondo nuovo. Nuovo, sì: è l’ampliamento del Pronto soccorso, costruito in questi mesi dove prima c’era uno spazio verde tra l’ospedale e il parcheggio. Manca poco, pochissimo: mercoledì 6 novembre tutta l’attività verrà trasferita qui. Ma i lavori non sono finiti, anzi: si entrerà nella fase più delicata, nei locali attualmente occupati dal Pronto soccorso. E ciò significa che fino alla prossima primavera, cioè fino alla conclusione di quella parte del cantiere, il reparto dovrà lavorare nella zona nuova, leggermente più piccola di quella attuale. Disagi necessari e inevitabili, nell’attesa di avere un Pronto soccorso rimesso a nuovo ed esteso su spazi molto ampi a dicembre 2025. "È come se il cantiere ora ci entrasse ’in casa’ – dice il primario del Pronto soccorso, Andrea Strada –. Vedremo l’impatto nei prossimi 6/7 mesi".
La nuova area, intanto, è un bell’anticipo di ciò che sarà il nuovo Pronto soccorso. Ci sono 32 posti letto e una zona per i casi più seri, che può essere isolata a pressione negativa. È l’eredità della pandemia, che ha insegnato al mondo della sanità a essere pronto a tutto. "Quest’area autonoma ha anche un ingresso separato – dice Francesca Bravi, direttrice sanitaria dell’Ausl –, oltre a due locali isolati. Si può allargare e comprimere e può essere utilizzato anche per separare i percorsi, o nella logica dell’espansione stagionale per l’influenza". Ci sono poi l’area a media complessità e la zona di ’boarding’, per i pazienti in attesa di ricovero. Sono presenti anche quattro stanze isolate: verranno utilizzate per prendere in carico persone violente, depresse o fragili, che hanno bisogno di un contesto più protetto.
Il cantiere, come detto, terminerà a dicembre. Ma la fase critica è quella che si apre ora e che arriva fino a maggio/giugno: "Allora dovrebbero essere pronti l’osservazione breve intensiva, il triage, l’area per i codici bianchi e la camera calda" spiega Francesca Luzi, direttrice dell’unità operativa delle attività tecniche di Ravenna, nonché responsabile unico del progetto del Pronto soccorso. Il cantiere procede spedito: "È stato un progetto veloce, l’azienda ha investito molto – dice Bravi –. La spesa è di 9 milioni e 400mila euro, con un rincaro di almeno il 30% negli ultimi due anni per i rincari e la difficoltà nel reperire i materiali".
Tutto è pronto per il trasferimento, da mercoledì. Già venerdì, infatti, inizieranno i lavori nei locali del Pronto soccorso attuale. "A livello infermieristico abbiamo riorganizzato tutto – dice Sabrina Morigi, coordinatrice infermieristica del Pronto soccorso, affiancata dalla responsabile infermieristica Donata Samele –. Stiamo trasferendo l’osservazione breve intensiva nella Medicina d’urgenza, dove resterà per qualche mese: quei posti non andranno persi". E quando il cantiere sarà completato i posti letto in quest’area passeranno da 8 a 12, tutti monitorizzati. In generale per i prossimi sei mesi il reparto si comprimerà, passando dai 40/50 posti letto attuali ai 32 della nuova area. "Per sei mesi lo spazio sarà più ridotto, ma a regime il Pronto soccorso diventerà enorme – dice il primario, Strada –. In questo periodo lavoreremo dentro l’ospedale per riorganizzare gli spazi, non ci sarà più l’’area polmone’ che in caso di necessità gestisce i pazienti in attesa di ricovero. Però poi avremo un grande Pronto soccorso, quasi un mini ospedale: per diventare un policlinico universitario bisogna partire da qui".
L’altro grande tema è il personale. Da anni l’Ausl cerca medici del Pronto soccorso e non li trova. Il nuovo reparto, più grande, necessiterà anche di più personale. "In Romagna manca il 30% dei professionisti, ma il tema è nazionale – dice il primario Strada –. Qui a Ravenna oltre a me ci sono altri 23 medici, siamo un terzo in meno di quelli che servirebbero. Ci aiutano professionisti ospedalieri con contributi orari volontari e contratti integrativi di continuità assistenziale". Il Pronto soccorso di Ravenna è tornato ai livelli di lavoro del 2019, con 100mila accessi annui. "Siamo al 18esimo concorso per l’emergenza-urgenza – aggiunge Bravi –. Abbiamo anche aderito al decreto che permette di chiamare gli specializzandi prima del tempo".