Il Patrono, tra liturgie e fuochi artificiali

Domani sera gli spettacoli pirotecnici su tutta la costa. La messa principale si terrà venerdì mattina in Duomo, celebrazioni anche a Classe

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Le luci colorate dei fuochi artificiali tornano a illuminare le nostre spiagge in occasione del patrono Sant’Apollinare, che si celebra venerdì. Lo spettacolo pirotecnico si terrà domani sera alle 22.30 e sarà temporizzato e gestito da centraline di ultima generazione, con una coreografia speciale e multicolore. L’evento è promosso dall’assessorato al Turismo.

A Marina Romea i punti di sparo partono nel tratto di spiaggia libera, tra la foce e lo stabilimento balneare Boca Barranca, a Marina di Ravenna dalla Diga Foranea sud Zaccagnini, a Punta Marina nel tratto di spiaggia libera tra il bagno 4Venti e il bagno Pelo, a Lido di Dante nel tratto di spiaggia libera a nord della località adiacente alla foce dei Fiumi Uniti e a Lido di Classe nel tratto di spiaggia libera a sud, vicino alla foce del Savio.

La mattina dopo, nel giorno del Patrono, alle 10.30 si terrà la messa solenne presieduta dall’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni in Cattedrale, a cui seguirà la veglia alle 22 a Sant’Apollinare in Classe. I primi vespri però si terranno già domani sera, alla vigilia della ricorrenza liturgica, alle 18.30 nella Basilica di Classe. Alle 20.45 seguirà la Veglia di Sant’Apollinare che avrà, tra le sue intenzioni di preghiera, la pace nel mondo e in Ucraina. La messa di venerdì mattina in Duomo sarà il momento principale delle celebrazioni: oltre al clero e ai fedeli sono state invitate anche le autorità civili e i vescovi e gli arcivescovi di tutta la regione. La messa sarà trasmessa in diretta su TeleRomagna (canale 14) e anche su radio Inblu (94 mhz).

La sera del 23 luglio, come da tradizione, nella basilica di Classe alle 18 saranno celebrati i secondi vespri e a seguire la messa presieduta dall’arcivescovo.

Sant’Apollinare, patrono di Ravenna, è stato il primo a rivestire la carica episcopale nella nostra città. Era originario di Antiochia e tra il II e il III secolo si dedicò all’opera di evangelizzazione dell’Emilia-Romagna. Morì da martire. La Basilica di Sant’Apollinare in Classe è considerata il luogo privilegiato per tramandarne la memoria, ma il suo culto si è diffuso anche oltre i confini cittadini e in quasi tutte le regioni italiane ci sono chiese dedicate a lui. È il patrono di Ravenna, di cui per primo fu pastore, ma anche dell’intera regione Emilia-Romagna.