ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Il pellegrinaggio di Maria Cantelli per Sant’Antonio

Viviamo in un’epoca tecnologica in cui i ritmi della vita diventano sempre più veloci, ed è forse il calendario liturgico...

Viviamo in un’epoca tecnologica in cui i ritmi della vita diventano sempre più veloci, ed è forse il calendario liturgico della Chiesa a chiamarci ad una maggiore attenzione verso il nostro passato: questo proponendo le sue antiche storie di santi e le particolari devozioni a loro riservate. Tra i santi maggiormente oggetto di venerazione anche in Romagna va annoverato senz’altro Sant’Antonio da Padova, la cui ricorrenza cade il 13 giugno. E a ricordare una singolare forma di religiosità di una anziana mondina di Conselice, di nome Maria Cantelli e detta ‘ La Ciribina’, sono ancora oggi gli anziani del paese, che affermano come per anni e in occasione della ricorrenza della festa del santo di Padova, questa bracciante partisse a piedi da Conselice per raggiungere in alcuni giorni il santuario di Padova e riposando di notte presso le famiglie contadine.

Il pellegrinaggio si concludeva con un analogo percorso per ritornare al paese, dopo questa lunga ed impegnativa trasferta devozionale. Il tutto confermato anche da un almanacco Antoniano del 1912 e dove si legge, con tanto di foto, di questa ‘vecia’ che si chiamava Maria Cantelli e veniva da Conselice, camminando a piedi i 110 km, sia nell’andata che nel ritorno. Una curiosa testimonianza di questa anziana pellegrina viene anche da un Comune Veneziano, che nel volume ‘ Storia di Vigonovo’ ricorda questa particolare figura religiosa con questo detto : “ Te sì gaopante come eà vècia Cantei” ( Tu vai di corsa come la vecchia Cantelli). Storie di ieri, storie di pellegrinaggi che hanno il profumo di una grande spiritualità e di un mondo che non c’è più.

Renzo RossiCiclabile di Savio mareancora dimenticata Già a novembre 2018 il sottoscritto pose all’allora assessorato ai lavori pubblici varie questioni sollevate dai cittadini tra cui l’illuminazione della ciclopedonale che va dalla ferrovia di Savio a Lido di Classe in viale dei Lombardi, ma all’alba di una nuova estate nulla ancora è stato fatto. Il tratto risulta illuminato solo nella prima parte nei pressi della ferrovia e nell’ultima parte in arrivo presso l’abitato di Lido di Classe; oltre 2 km di ciclopedonale sono quindi sprovvisti di illuminazione. I residenti della zona chiedono ormai da anni che venga illuminata tutta la pista in quanto anche nelle ore estive serali la passeggiata è piacevole ed utile per raggiungere Lido di Classe ma vorrebbero farlo in sicurezza.

Mauro BertolinoDc per Ravenna