Il pescatore premiato, trionfa la semplicità

Consegnato un encomio a Devis Ghetti, il 45enne che ha salvato un giovane nel Candiano: "Sono contento, non mi aspettavo niente"

I jeans, la maglietta a righe. Anche nell’occasione ufficiale della consegna del pubblico encomio nella cornice delle celebrazioni del 2 giugno, il pescatore lughese Devis Ghetti non ha perso il suo spirito umile e allegro e la semplicità di presentarsi come qualcuno che ha fatto ’solo ciò che andava fatto’, quando ciò che ha fatto è stato in realtà salvare un giovane correndo lui stesso un rischio. E scusate se è poco.

Ghetti, 45 anni, è infatti l’eroe che sabato scorso alle 5 del mattino ha salvato un 30enne di Alfonsine finito nel canale Candiano a Marina di Ravenna con la sua auto: il pescatore si è imbattuto nella scena del veicolo che stava affondando, si è buttato in acqua, è riuscito a sfondare il lunotto posteriore con un martelletto fornito dall’equipaggio di una nave pilota e da lì ha tirato fuori il giovane mentre l’auto si inabissava completamente.

Il gesto e la prontezza di riflessi hanno colpito tutti: e così ieri Ghetti si è ritrovato a essere il grande ospite delle celebrazioni, accolto da grandi applausi. A battere le mani per lui c’era ovviamente anche la sua famiglia, venuta a condividere con lui la bella giornata. "Non mi aspettavo niente, è anche troppo – dice lui a margine, attorniato da persone che vogliono stringergli la mano e congratularsi con lui –. È una bella mattinata, è piacevole essere qui e sono stati tutti gentilissimi. Però non sono nel mio habitat". Come a dire che alle luci dei riflettori preferisce le onde del mare e la vita tranquilla che nel tempo lo ha portato a fare prima il bagnino, poi il sommozzatore e il pescatore: tutte doti che gli sono tornate utili sabato scorso. Sulla mano destra porta un piccolo trofeo di guerra: un dito fasciato, feritosi proprio per le schegge di vetro dopo aver rotto il lunotto della macchina .

Non era invece presente il 30enne salvato sabato mattina: ma in fondo ciò che conta è che stia bene. Del resto l’encomio pubblico consegnato ieri mattina, inserito negli ultimi giorni nel programma delle celebrazioni del 2 giugno, è stato dato al 45enne "per il coraggio e l’altruismo" dimostrato in quel salvataggio, come ha più volte ribadito il prefetto Castrese De Rosa che glielo ha consegnato. E che ora ha proposto di conferirgli anche l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. "Se l’è meritata – commenta il prefetto – e spero di ricevere l’ok da Roma. Io ho fatto la proposta: ho segnalato il gesto di Devis alla Presidenza del Consiglio, spiegando quello che ha fatto e chiedendo che possa essere insignito. In questo modo ho avviato l’istruttoria. Speriamo che i tempi saranno rapidi". Intanto Devis Ghetti sembra voler tornare alla propria vita: alle onde, alla famiglia, alla quotidianità. L’impressione è che la sua forza sia proprio lo spirito semplice con cui cerca di fare del proprio meglio senza tirarsi indietro.

Sara Servadei