Il Planetario di Ravenna, 35 anni fra le stelle

Trentacinque anni fa il Planetario iniziava la sua attività. La struttura, realizzata su disegno del geometra Augusto Testoni, non era ancora ultimata. Mancavano le poltroncine e soprattutto non c’era l’impianto dell’aria condizionata ma la curiosità era tanta e alle 21 di quel mercoledì 26 giugno la cupola già registrava il tutto esaurito. Sarebbe seguito un secondo spettacolo alle 22.15. All’astrofilo Luigi Candiano spettò il compito di azionare la consolle e di mostrare la magia e la suggestione di quel cielo artificiale venuto veramente ’a miracol mostrare’. La locandina gialla e dai caratteri rossi annunciava ’Il cielo in una stanza: primo spettacolo del Planetario in collaborazione con l’Associazione astrofili Rheyta’. Lire 2mila l’ingresso (mille i ridotti). Il giorno dopo gli astrofili avrebbero organizzato gratuitamente una osservazione guidata al ’Primo quarto di luna’.

Ho avuto il piacere di essere stato il primo direttore di questa struttura astronomica che subito si è imposta all’attenzione della città e del mondo della scuola. All’epoca i Planetari si contavano sulla punta delle dita e la cupola ravennate si presentava come il terzo planetario italiano. Fin dall’inizio fu determinante la collaborazione con il Dipartimento di astronomia dell’Università di Bologna con Fabrizio Bònoli e Pierluigi Battistini che diedero le indicazioni necessarie per far decollare la struttura nel migliore dei modi. Ma anche gli astrofili ravennati della ’Rheyta’ ebbero, e continuano ad avere, una parte determinante nella gestione della struttura che dopo il pensionamento del direttore è stata a loro affidata.

Ogni anno il Planetario pubblicava l’Almanacco che oltre alle tabelle dava spazio a saggi di scienza e filosofia e ricordo che una volta affidai a Giulio Giorello, recentemente scomparso, il saggio di apertura. Visitarono il nostro planetario illustri personaggi come Paolo Maffei e Ludovico Geymonat. Sotto la cupola, inoltre, si sono esibiti musicisti, poeti e attori per coniugare il cielo stellato con la musica e la poesia. In questi anni il Planetario si è ritagliato un solido spazio di credibilità come stanno a dimostrare le numerose richieste soprattutto dal mondo della scuola che dimostra di apprezzare gli spettacoli e i laboratori offerti dalla cupola, oggi guidata da Marco Garoni e dai suoi astrofili. Ma non possiamo dimenticare chi lavorò fin dagli inizi, dalla dinamica segretaria Laura Roncuzzi al tecnico Gianni Taroni che ha sempre mantenuto in efficienza lo strumento con grande professionalità.

Franco Gàbici