Il ponte crollato "Azienda ferma E per l’agriturismo arrivano le disdette"

Gambellara, le imprese della famiglia Ridolfi tuttora isolate "Il problema è che non c’è chiarezza sulla proprietà del manufatto. Comune e Consorzio di bonifica dicono di non avere responsabilità".

Il ponte crollato  "Azienda ferma  E per l’agriturismo  arrivano le disdette"

Il ponte crollato "Azienda ferma E per l’agriturismo arrivano le disdette"

Un’azienda agricola, un agriturismo e un’abitazione ancora isolate a causa del crollo di un ponte. Succede a Gambellara in via del Dottore. Il ponte in questione è stato abbattuto dalla piena del canale consorziale Fosso Ghiaia, ingrossato dalle acque esondate del fiume Ronco. Quel ponte secolare è però l’unica via d’accesso per raggiungere l’azienda agricola Ridolfi, l’agriturismo Ca’ Ridolfi e l’abitazione dove vivono le famiglie di Bruno Ridolfi e del figlio Mattia che conducono le attività agricola e turistica. I Ridolfi sono stati risparmiati dall’alluvione per quanto riguarda l’abitazione, il magazzino di lavorazione frutta e l’agriturismo, perché sono più in alto rispetto al piano di campagna, nei campi si è invece accumulata acqua da 20 a 50 centimetri, che dopo pochi giorni è defluita. "Il problema – spiega Bruno Ridolfi – è che non c’è chiarezza sulla proprietà di questo ponte che per noi è vitale. Il Comune, lo teneva monitorato dal 2013 nel proprio piano di controlli semestrale, ma oggi afferma di non averne la titolarità. Il Consorzio di bonifica declina ogni responsabilità e noi, che non lo troviamo indicato nelle nostre mappe catastali, subiamo un danno enorme, perché le nostre attività economiche sono ferme". Attualmente, la famiglia Ridolfi riesce a raggiungere azienda e abitazione grazie a una passerella di fortuna, ma a piedi. "Dobbiamo attraversare i terreni di altri agricoltori nostri vicini, che dobbiamo ringraziare per la cortesia. Ma, appena torneranno le piogge, ciò non sarà più possibile".

Il crollo del ponte mette in forse la prossima stagione agricola. "Noi abbiamo 70 ettari coltivati, la maggior parte a frutteti e tra un mese dovrebbe iniziare la raccolta. Dieci sono vicino all’azienda e quindi sono raggiungibili con i mezzi agricoli, ma 60 sono oltre il canale Fosso Ghiaia dove non possiamo arrivare" racconta Mattia Ridolfi. "Diamo lavoro a una trentina di stagionali – aggiunge – e abbiamo pesanti ripercussioni anche sulle vendite online dove siamo posizionati molto bene". L’Agricola Ridolfi vende, attraverso il proprio sito, pesche nettarine Igp di Romagna e anche composte e confetture in tutta Italia. "Su quel ponte tra un mese sarebbero dovuti passare i camion bilici refrigerati pieni di nettarine per i mercati interni, mentre la nostra clientela ci sta chiedendo se riuscirà ad avere le box di nettarine acquistate con l’e-commerce, ma non possiamo raggiungere i campi come dovremmo né gestire la movimentazione del prodotto attualmente – aggiunge Mattia –. E per quanto riguarda la clientela dell’agriturismo stiamo già avendo le prime disdette". Altro problema indotto dal ponte ko, sono i servizi di emergenza. "Se qualcuno si sente male, come arriva l’ambulanza?" dice ancora Mattia, che chiede una soluzione tampone per affrontare l’imminente campagna estiva.

lo. tazz.