Il regalo all’ospedale Una sala per Enrico Morto a 21 anni per un melanoma

Il giovane si è spento due anni fa, nel giorno del suo compleanno. Ora i genitori donano a Dermatologia il ricavato di un torneo solidale. Entro fine anno il reparto sarà riorganizzato: "Umanizzazione delle cure". .

Il regalo all’ospedale  Una sala per Enrico  Morto a 21 anni  per un melanoma

Il regalo all’ospedale Una sala per Enrico Morto a 21 anni per un melanoma

"Purtroppo è andata così, il destino è stato questo. Il reparto di Dermatologia, però, è stato vicino a nostro figlio per tutto il percorso. E a noi non rimane che ricordarlo e invitare le persone a fare gli screening per il melanoma". Non sono solo i genitori di Enrico Gobbi, morto nel giorno del suo ventunesimo compleanno il 13 ottobre del 2021, ad avere gli occhi lucidi. Ma anche i dirigenti medici dell’Ausl e in primis la direttrice del reparto di Dermatologia Michela Tabanelli, che lo ha assistito per anni, cercando di guarirlo dalla malattia. Purtroppo, però, non tutti i percorsi clinici terminano col lieto fine, e ora al giovane verrà dedicata la nuova sala d’attesa del reparto, in via di realizzazione.

"Il primo campanello d’allarme è stato un neo, nel 2012, rimosso – racconta la mamma, Francesca Minotti –. Da lì facevamo i controlli ogni 6 mesi con la mappatura dei nei e una volta all’anno con una lastra al torace. Dopo cinque anni andava tutto bene, e da lì avremmo dovuto diradare i controlli. Due mesi dopo l’ultimo, però, ho notato una strana lesione sulla fronte di mio figlio. Abbiamo fatto subito gli esami: era un melanoma con metastasi al quarto stadio". La diagnosi per Enrico è arrivata poco dopo aver compiuto 17 anni. È morto quattro anni dopo. "All’inizio sembrava che le cose funzionassero, con la terapia oncologica – prosegue la madre – poi il suo corpo non ha più risposto. Non c’è stato niente da fare". I genitori, Francesca Minotti e Paride Gobbi, sono grati all’ospedale di Ravenna e ai reparti che hanno seguito il percorso del figlio: in primis la Dermatologia con la direttrice Michela Tabanelli, ma anche la Radiologia e l’Oncologia. Il 5 e 6 agosto scorso la famiglia, cervese, ha organizzato un torneo di beach tennis al bagno Romagnolo, sul lungomare di Cervia. Sono stati così raccolti 2.000 euro, devoluti all’ospedale per finanziare parte della riorganizzazione in corso nella Dermatologia. In particolare sarà creata una sala d’attesa che porterà il nome di Enrico, con una targhetta a ricordo e una frase dedicata a lui dai genitori: "Sorridimi sempre come allora". "Ho avuto la fortuna di conoscere questo ragazzo, l’ho seguito personalmente nel suo percorso di cura – dice Tabanelli –. Quanto donato sarà utilizzato per portare avanti un progetto di umanizzazione delle cure".

Si prevede che la nuova sala d’attesa sarà pronta entro la fine dell’anno. "La stiamo arredando – spiega Tabanelli –. Abbiamo acquistato anche un monitor per la gestione delle attese, ci sarà un punto di accettazione per i nuovi ambulatori: uno per la mappatura dei nei, un altro per i pazienti con malattie infiammatorie croniche come la psoriasi. Per allestire i nuovi locali abbiamo anche promosso da inizio anno una raccolta fondi con l’associazione Cuore e territorio".

Fondamentale, come sempre in medicina, è la prevenzione: "Ancora oggi il rischio di melanoma viene sottovalutato – aggiunge Francesca Bravi, direttrice sanitaria dell’ospedale –. Se per altre forme tumorali l’adesione agli screening è alta, la prevenzione per questa forma tumorale, attraverso la mappatura dei nevi, è ancora bassa. È importante inolttre ricordare la rete integrata e strutturata con l’Irst di Meldola che ha messo insieme la cura e la ricerca delle tecniche e dei farmaci più innovativi".

Sara Servadei