
Il riferimento è alla realizzazione degli interventi in grado di apportare benefici compensativi ai ravennati
Il Comune dovrà monitorare attentamente la "gestione relativa al rigassificatore". In particolare dovrà fare attenzione agli "aspetti ambientali e alla realizzazione degli interventi in grado di apportare benefici compensativi alla collettività" per i disagi legati alla realizzazione dell’opera. Il richiamo arriva dalla sezione regionale della Corte dei Conti ed è contenuto in una recente relazione sullo stato della finanza locale.
L’argomento è di stretta attualità: e non solo per i riflessi legati alla geopolitica e all’energia. Ma soprattutto perché i lavori per la costruzione della diga frangiflutti destinata a proteggere l’opera, sono partiti in questi giorni. L’analisi dei giudici contabili, parte dal rendiconto 2022. In precedenza "in sede istruttoria il magistrato" aveva chiesto "al Comune di fornire chiarimenti" sul rigassificatore: ovvero sul "progetto e sulle risorse per la compensazione ambientale". Breve flashback l’8 giugno 2022 il presidente del consiglio dei ministri aveva nominato il presidente dell’Emilia Romagna commissario straordinario di Governo per realizzare "opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale" attraverso "unità galleggianti allacciate alla rete di trasporto" della regione.
Eccoci arrivati all’istanza della Snam-Fsru Italia srl datata 8 luglio 2022 per una struttura al largo di Punta Marina in grado di stoccare 170 mila metri cubi di gas naturale liquefatto. Il progetto - prosegue la relazione - comprende le opere per la connessione alla rete nazionale gasdotto; per un impianto di regolazione, filtraggio e correzione dei parametri" utili a immettere il gas in circolo nelle tubature dello Stivale. Nel complesso il terminale è stato progettato per una vita utile pari a 25 anni dal momento della sua attivazione: non lascerà mai l’ormeggio, nemmeno per la manutenzione. L’autorizzazione del commissario straordinario di Governo, è arrivata con decreto del 7 novembre 2022.
Da parte sua il Comune - prosegue il documento - ha precisato che "sono previste, come opere di mitigazione ambientale, la naturalizzazione delle aree circostante" con "interventi di forestazione e percorsi ambientali". E poi anche "un percorso ciclabile tra via Molinetto e via Trieste". In aggiunta "sono previste opere di compensazione ambientale: vedi l’adeguamento e il collegamento della ciclabile tra via Canale Molinetto e viale delle Americhe a Punta Marina". E poi ancora "la riqualificazione urbana di viale dei Navigatori", sempre a Punta, e "l’efficentamento energetico della pubblica illuminazione comunale" oltre alla "riqualificazione energetica di edifici pubblici". Per le opere di compensazione (quelle per risarcire i disagi) e mitigazione ambientale (quelle per ridurre l’impatto), Snam Rg e Fsru riconosceranno al Comune "10 milioni di euro, importo onnicomprensivo".
Del resto "la normativa ambientale - hanno sottolineato i magistrati erariali - prevede misure a compensazione dei costi sociali da attività produttive, come deve intendersi il rigassificatore", là dove "gli impatti non sono mitigabili". Il rimando è alla valutazione di impatto ambientale. E il richiamo finale è per il Comune: "È necessario che realizzi gli investimenti finanziati con le misure di compensazione monetaria per ripristinare l’equilibrio economico tra costi e benefici sociali". Nel "riservarsi ogni opportuno approfondimento istruttorio" nei prossimi "cicli di controllo", la sezione regionale della Corte dei Conti ha concluso richiamando gli organi di controllo interno del Comune "sulla necessità di un continuo e attento monitoraggio".
Andrea Colombari