Il Sangiovese faentino diventa uno spettacolo La storia raccontata a Sangineto, in Calabria

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Il Sangiovese del Faentino e il territorio in cui nasce sono diventati uno spettacolo – "Concerto di vino su tela"– rappresentato poco tempo fa a Sangineto, piccolo centro collinare che si affaccia sulla costa calabra in provincia di Cosenza. Una serata all’insegna della cultura e delle emozioni nel nome del Sangiovese romagnolo.

L’iniziativa si deve alla Pro Loco di Sangineto che ha sposato l’ipotesi avanzata da Beppe Sangiorgi nel libro "Romagna Sangiovese. Storia ed identità di un famoso vino e di un antico vitigno": il termine Sangiovese sembra derivare da Sangineto sulla base prove e coincidenze. Cominciando dalle analisi del Dna che hanno dimostrato le origini calabresi del Sangiovese e continuando con gli antichi sinonimi di Calabrese nell’Aretino e Sangineto a Cortona. Considerato che le prime notizie di sinonimi del Sangiovese le abbiamo in Toscana nel 1552 (Sangioveto) e a Sarna di Faenza nel 1625 con S. Giuesio, da cui Sangiovese, è presumibile che l’arrivo del vitigno nelle vigne dei monasteri dell’Appennino tosco romagnolo, da dove poi è sceso nei due versanti, sia avvenuto qualche secolo prima, quando i vini e i vitigni prendevano il nome dal luogo di provenienza. Probabilmente nei primi decenni del ’300, quando Filippo di Sangineto fu per anno luogotenente del duca di Calabria in Toscana, avviando rapporti tra la sua patria e la Toscana. La giornalista e sommelier Rachele Grandinetti, il pianista Riccardo Galimi e il pittore e scenografo Pietro De Seta, guidati da Sangiorgi, hanno potuto conoscere le varie espressioni del Sangiovese faentino-imolese e delterritorio. Grazie alla visita alle aziende Tre Monti sul confine tra Castel Bolognese e Imola, alla Sabbiona di Oriolo e Nasano di Riolo Terme dove hanno potuto d apprezzare gli abbinamenti tra il Sangiovese e i piatti della tradizione proposti da Lea Gardi.

Un viaggio che è diventato il filo conduttore di uno spettacolo con voce narrante della giornalista, mentre il pianista ha fatto del vino una colonna sonora e il pittore si è lasciato ispirare daldalla narrazione. Una storia portata sul palco in tutti i sensi grazie alla degustazione guidata dalla sommelier. Ed esaltata da un video alla scoperta del Sangiovese e del Daentino e da un racconto di storia e fantasia sull’ipotesi che sia stato all’epoca di Filippo di Sangineto che il vitigno sia salito al Nord. E grazie alla Pro Loco di Sangineto "tornerà a casa" perché una barbatella di Sangiovese romagnolo verrà simbolicamente impiantata a ottobre a Sangineto.

Nella foto: la presidente della Pro Loco Rosalba Palermo, Riccardo Galimi, Rachele Grandinetti e Pietro De Seta