"Il tracciamento sta reggendo a fatica"

Angelini (Ausl): "Il protocollo per le scuole non è più compatibile col livello di diffusione del virus". Ieri a Ravenna 148 positivi e 3 morti

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di Sara Servadei

Non ci allontaniamo dal triste primato delle province con più casi: ieri Ravenna era la terza in regione per positivi, dietro a Bologna (315) e Rimini (192). Nel nostro territorio i positivi erano invece 148 su 2905 tamponi (5%), e purtroppo si sono registrati anche tre decessi: sono morti un uomo di 83 anni di Russi, una donna di 79 di Faenza e una cervese di 70 anni che è deceduta a Cesena. Nei primi due casi i pazienti non erano vaccinati.

Tra i casi di ieri ci sono ancora tanti ragazzi delle scuole, e un caso è stato rilevato anche alla primaria Gulminelli di Ponte Nuovo. I contagi comprendono in totale 81 femmine e 67 maschi, 81 con sintomi e 2 ricoverati. Sono emersi 74 nuovi casi a Ravenna, 26 a Cervia, 15 a Faenza, 6 ad Alfonsine, 5 a Lugo, 4 a Massa e Bagnacavallo, 3 a Fusignano, Riolo e Russi, 2 a Castello, 1 a Cotignola e Sant’Agata e 1 residente fuori provincia.

I casi continuano a crescere: ne abbiamo parlato con Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl.

Angelini, come giudica la situazione attuale?

"I contagi sono in forte aumento. Non è una situazione stabile da cui si possano ricavare giudizi, tutto è in progressivo divenire".

L’impressione è anche che alcuni, quando da positivi vengono contattati per il tracciamento, non indichino tutti i contatti. È un fenomeno che rilevate?

"Il discorso è relativo, ma è così e lo osserviamo da mesi: la collaborazione non è sempre massima. C’è chi ti dice tutto in maniera credibile e chi quasi nega di aver avuto contatti perché non vuole mettere altri in mezzo". Ma poi i casi immagino che emergano comunque…

"Se ci si positivizza e compaiono sintomi sì. Il problema è che essere omissivi nell’inchiesta epidemiologica poi porta ad ampliare la diffusione del virus: più tardi arrivi e più le persone hanno avuto modo di allargare il giro dei contagiati. Ed è difficile stare al passo".

Il tracciamento tiene?

"A fatica. E quindi poi succede che chi deve essere liberato dalla quarantena perché ha il tampone negativo riceve il provvedimento dopo 24 ore perché la massa di lavoro è ingente. E poi abbiamo un protocollo per le scuole che non è più compatibile col livello attuale di diffusione del virus. Per ogni caso in classe ognuno fa due tamponi: si crea intasamento ai nostri drive through".

Pensa che il protocollo vada cambiato?

"È una delle ipotesi: quello attuale è stato fatto in una condizione di bassa circolazione virale, ora è difficile tenergli testa e le scuole finiscono per risucchiare molte risorse di tempo e persone che vengono meno per tutti gli altri casi. Per non parlare del peso sui drive through, che rischiano di impattare sulla circolazione stradale come è successo a Cesena. Le regioni si stanno muovendo col Ministero per questo".

A Cesena avete creato un nuovo drive through per le scuole. Si sente la stessa necessità anche qui?

"No. Forse Lugo va gestito meglio, posizionando le cose diversamente, ma la situazione è ben diversa. E comunque Cesena finora aveva retto: questo ci dice quanto pesano i tamponi ai ragazzi".

In questi giorni abbiamo visto un boom di utenti anche nei centri vaccinali. Pensa che occorrerà ampliare nuovamente gli orari di apertura?

"Faremo una riunione con la Regione e ci confronteremo su questo. È possibile. Siamo passati dai centri vaccinali che languivano al sovraccarico, le persone cominciano a preoccuparsi dei contagi e vogliono la terza dose. E poi c’è il Super Green pass ...".