"Nel tentativo di eliminare dal centro storico il ‘disordine’ legato ai corrieri, il Comune ha finito col danneggiare noi commercianti che non siamo neanche stati interpellati". Inizia così lo sfogo di Alice Branzanti, titolare dell’erboristeria ‘Radici’ in via Diaz a Ravenna. La normativa a cui fa riferimento è entrata in vigore dallo scorso 17 ottobre e si riferisce ai mezzi dotati di contrassegni di tipo PM (trasporto merci fino a 5 tonnellate) e T (trasporti merci superiori a 5 tonnellate). Questi possono circolare e sostare, per le sole operazioni di carico e scarico merci, nelle zone a traffico limitato dalle 3 alle 10 e dalle 14 alle 16, mentre nelle aree pedonali dalle 3 alle 10.
"Parlo a nome di altri colleghi che condividono lo stesso disagio – aggiunge Branzanti –. Non siamo mai stati contrari a orari più omogenei per rendere il centro storico più sicuro e fruibile, ma questo non può andare a discapito della nostra qualità di vita. Personalmente sono mesi che non riesco più a fare una pausa pranzo decente perché sono blindata in negozio fino a oltre le 14 per aspettare i corrieri. La mattina poi mi tocca uscire di casa sempre prima ed è difficile rientrare prima delle 21. Per le consegne ai miei clienti mi organizzo in autonomia, ma c’è tutta una serie di attività che resta tagliata fuori. Penso ai miei genitori che hanno un negozio di fiori in via Canneti, ‘Antica Fioreria’, ma anche a pasticceri e fruttivendoli, che ogni giorno si trovano a dover fare consegne in fasce orarie così ridotte. Un corriere può anche consegnare il giorno dopo, un’attività commerciale no per il deperimento di certe merci". Branzanti ricorda di aver partecipato in passato a qualche riunione e di aver parlato con un paio di assessori, cercando di esprimere le esigenze della categoria "che però sono rimaste inascoltate".
E anche ora, a distanza di qualche mese, nessuno si è preoccupato di sentire il parere dei commercianti sulla nuova regolamentazione al fine di fare qualche aggiustamento. Regolamentazione che, fra l’altro, rischia di essere un po’ anacronistica perché ‘concepita’ senza tener conto di alcuni importanti recenti cambiamenti nelle abitudini dei consumatori. "So che l’amministrazione comunale ci pensava da cinque anni – racconta Branzanti –. Ma nel frattempo è venuto il Covid che ha rivoluzionato per sempre le modalità di acquisto, facendo aumentare notevolmente le consegne a domicilio in tutti i settori. Fare un po’ di ordine va bene, ma serve un po’ più di flessibilità: modificare qualche fascia oraria e soprattutto aumentare il numero di ore".
"In passato – aggiunge – avevo comprato un’auto a metano per avere i parcheggi gratuiti e l’accesso alla Ztl dai varchi fino alle 17.30, ma di recente anche qui ci sono state restrizioni, perché ora dopo le 16 fanno le multe. Alla fine, ogni soluzione si rivela ingannevole… A chi ci dice che dovremmo attrezzarci con furgoncini elettrici, rispondo che noi commercianti non abbiamo le stesse risorse economiche dei colossi che possono far scorrazzare i loro mezzi di ultima generazione a qualsiasi ora, con evidente danno per il turismo".
Un’ultima osservazione Branzanti la fa poi sui permessi giornalieri Ztl a 8 euro che è possibile acquistare nei nuovi parcometri. "Ormai è chiaro che lavorare in centro storico sia una cosa da ricchi. Sembra quasi una forma di ricatto, se si vuol essere liberi di consegnare gratuitamente basta pagare questa ulteriore tassa giornaliera".