Il voltone fra le piazze L’unico punto dove gira sempre l’aria

L’idea di inserire una targa nel “voltone” fra piazza del Popolo e piazza Garibaldi nacque, su mia proposta, in seno alla sezione ravennate di Italia Nostra, l’associazione sciolta alcuni anni fa e retta da Achille e Ivana Valentini che già aveva intitolato a a Gaetano Savini il “voltone” fra piazza del Popolo e piazza dell’Aquila. In una mappa della Piazza redatta da Filippo Urbini e datata 29 aprile 1790 si legge, di fronte al “Voltone”, l’indicazione “Bottega detta de’ Parelli” e ciò giustificherebbe la denominazione popolare “E’ vôlt d’Parëll”. Nel “Prontuario illustrato” del Gironi, un lavoro preziosissimo che risale al 1889 e che nessuno in tutti questi anni ha avuto l’idea di ripubblicare, ai numeri civici 88 e 89 si legge questa nota: “Volto Perelli ampliato nel 1849 per cura del Manzoni Preside della Repubblica Romana”. E al numero 89 si trovava la “Calzoleria G.Bartolazzi e Figli”, indicata anche nella mappa del Savini dove il voltone è chiamato “Arco Perelli”.

Secondo lo stradario di Gian Franco Andraghetti, invece, il voltone prenderebbe il nome dalla bottega del “sellaro” Parelli (o Perelli). Si pone allora la questione: Parelli o Perelli? Si è sempre detto che il “Voltone” è l’unico punto di Ravenna dove “gira” sempre l’aria e il fatto è ribadito da questa vecchia storia. Una volta il diavolo sbarcò a “Port Cursén” perché doveva recarsi in Comune per certi suoi affari. Il diavolo chiese allora al vento “Zafir” (Zeffiro) di accompagnarlo fino al voltone e di aspettarlo. Il diavolo, allora, entrò in Comune e da allora non se n’è più andato. Ed è per questo che in "Munizipi ui è dla cunfusion" e "e’ Vent l’aspetta sotta e’ volt d’Parell". Così termina un sonetto di Achille Nicolli dal titolo “Fola d’e’ Gevol e d’è Vent” che gli amici Maddalena Perdinzani e Franco Bertazzini hanno trovato fra le carte di Dino, babbo di Maddalena e che me lo hanno consegnato. Il sonetto è preceduto da questa nota: "Da notizie comunicatemi dall’amico Franco Casali risulta che l’architetto apostolico ing. Perelli progettò o ripristinò nel 1849 la volta che consente il passaggio fra piazza del Popolo e piazza Garibaldi". A questo punto, però, darei più credito alla mappa settecentesca. La “calzoleria” più sopra citata, infine, potrebbe avere un collegamento con la botteghina di “Pandor”, un calzolaio che aveva il suo esercizio proprio sotto il “voltone”, dove c’era anche una pompa dell’acqua, detta “dagli anum” (delle anime), perché era a due passi dal Suffragio, conosciuto anche come “Chiesa delle anime”.

Franco Gàbici