Il Woodpecker prepara il ritorno alle danze

Nel 2022, a mezzo secolo dalla chiusura, riaprirà la storica discoteca della riviera per fare rivivere i fasti sotto la storica cupola

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Era il 1975 quando al Woodpecker, allora uno dei principali locali della riviera romagnola, le casse pomparono musica per l’ultima volta. I cinema proiettavano "Picnic ad Hanging Rock" e "Quel pomeriggio di un giorno da cani", Saigon era appena caduta, la coppia vip più famosa era quella composta da Jean-Paul Belmondo e Laura Antonelli, e davanti al pubblico del Lyceum Theatre di Londra Bob Marley eseguiva la celebre versione live di "No Woman, No Cry". Saranno passati quasi cinquant’anni quando il Woodpecker aprirà di nuovi i battenti al pubblico, "auspicabilmente nel maggio del 2022, col ritorno alla normalità", rivela Martina Guerrini, ravennate, fino ad oggi di professione pasticcera, che insieme alla famiglia ha deciso di ridare vita a uno dei più folli voli di Filippo Monti, l’architetto che negli anni ‘60 decise di costruire, là dove prima c’era il nulla della pianura, un locale incastonato in un paesaggio naturale tutto da inventare, una discoteca fatta di pieni e di vuoti, di terra e acqua, dove anche il cielo diventa una "quinta" per quella cupola attorno a cui tutto sembra ruotare. "L’impronta di Monti rimarrà fin nei più piccoli dettagli", spiega Martina Guerrini, come passeggiando fra le vie d’acqua di quello che diventerà il nuovo Woodpecker.

"Dalla cupola in vetroresina fino ai pavimenti in marmo giallo di Siena". Unico cambiamento i graffiti dello street artist Blu, che rimarranno lì dove sono, impreziosendo ancora di più un luogo che Milano Marittima era finita col dimenticare. "Attorno al locale tornerà ad esserci la foresta sopraelevata sull’argine che immaginò Monti (nei suoi progetti il sito doveva somigliare ad una grande cratere vagamente flegreo, ndr), con le piscine naturali quale cifra stilistica del luogo". La cupola verrà riservata al privé, mentre il locale, con pista, zona bar e poltrone, pensato per ospitare circa mille persone, sorgerà tutt’attorno. Le luci del Woodpecker non si accenderanno solo di notte: "sogniamo un locale che proponga i generi della riviera, come house, commerciale e reggaeton, ma che sia aperto anche di giorno, ad esempio per sfilate di moda, esposizioni, degustazioni". L’idea di Martina Guerrini è quella di un club che possa essere sì una "prima meta", ma che dialoghi anche con il tessuto di Milano Marittima. "Immaginiamo che i suoi futuri frequentatori possano arrivare col desiderio di passare una serata al Woodpecker, parcheggiando qui, oppure scegliere il nostro locale nella cornice più ampia di una notte a Cervia o a Milano Marittima: abbiamo in mente infatti anche un servizio di navette dedicato". D’inverno la discoteca si limiterà agli ambienti della cupola e della zona bar riservata: uno spazio più intimo dunque, per qualche centinaio di persone. Un ulteriore filo rosso con la prima stagione del Woodpecker sarà rappresentato dalle proposte in fatto di shot e cocktail: "su questo aspetto per ora non vogliamo svelare nulla, ma possiamo dire che ci sarà un filo rosso a legarci al primo Woodpecker".

Filippo Donati