Illecito finanziamento Covid Indagati imprenditori e consulenti

La Finanza ha sequestrato beni per 840mila euro alla Tecnohelp 4.0, azienda di forniture per alberghi e ristoranti, e alla Holding srl. In tutto sono cinque i vertici coinvolti nell’inchiesta della Finanza

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La guardia di Finanza di Ravenna ha sequestrato beni tra immobili e disponibilità finanziarie per 840mila euro a tre persone accusate di avere illecitamente ottenuto un finanziamento Covid garantito dallo Stato. La misura è scattata in ragione di un sequestro preventivo emesso dal Gip Corrado Schiaretti su richiesta del Pm Silvia Ziniti per le ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche e truffa aggravata a danno dell’istituto di credito erogante. Gli indagati sono Massimo Bartoletti, 52enne di Ravenna, legale rappresentante e socio unico della Tecnohelp 4.0 srl, azienda ravennate operante da vent’anni nel settore delle forniture per ristoranti e alberghi; con lui gli ex consulenti aziendali, Giampaolo Nizzoli, 52enne di Reggio Emilia, e Maurizio Calza, 64enne della provincia di Bologna, accusati di essersi appropriati della cassa della Tecnohelp per poi costituire, con gli 840mila euro indebitamente percepiti, una nuova società, la Holding srl. Indagati in concorso, ma non destinatari di provvedimenti di sequestro, sono anche un ex amministratore Tecnohelp e un ex consigliere.

Le indagini del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono scattate da alcune segnalazioni per operazioni sospette circa movimenti anomali sui conti della Tecnohelp 4.0, beneficiaria a giugno 2020 di un importante finanziamento ottenuto con la procedura semplificata prevista dalla normativa emergenziale. Dagli accertamenti bancari è poi emersa un’attività di svuotamento continuo delle casse aziendali a beneficio di due persone da poco subentrate nella compagine sociale, Nizzoli e Calza, attraverso un passaggio di quote risalente all’agosto 2020. Intanto l’ex socio unico dell’impresa, Bartoletti, aveva fatto denuncia in cui lamentava di essere stato raggirato da presunti consulenti aziendali che lo avrebbero prima indotto a richiedere il finanziamento per poi rilevare le quote di sua proprietà senza però pagarne il prezzo. Anzi, appena acquisita formalmente la titolarità della società, i due consulenti avrebbero cambiato repentinamente atteggiamento estromettendolo dalla gestione commerciale.

Dalle successive verifiche per l’accusa è emerso che il finanziamento Covid era stato solo una parte di un più esteso disegno: Bartoletti aveva formalizzato una richiesta di finanziamento basata su dati contabili falsi per dimostrare una situazione di crisi dovuta all’emergenza sanitaria, in realtà inesistente, e per ottenere il valore massimo finanziabile e infine per divenire lui stesso vittima di una truffa da parte dei consulenti aziendali che lo avevano indotto a richiedere il prestito.

Nizzoli e Calza, prosegue l’accusa, in particolare lo avevano indotto a cedere loro le quote della società così rimpinguata di liquidità promettendogli un prezzo sicuramente soddisfacente ma poi non onorato. La società finanziata, che aveva una liquidità di cassa complessivamente superiore al milione di euro, era stata incamerata attraverso una società bolognese con un capitale sociale sottoscritto ma mai versato e a sua volta controllata da una società bulgara non patrimonializzata: due scatole vuote insomma su cui sarebbe stato impossibile rivalersi. Da ultimo i nuovi soci avevano svuotato la cassa sociale giustificando le uscite con pagamenti a fornitori in realtà non registrati in contabilità, con l’acquisto di partecipazioni in società, anche queste inesistenti o ancora con bonifici verso la controllante o con distribuzione di ipotetici dividendi. I sequestri sono stati operati a carico di entrambe le società, Tecnohelp 4.0 e Holding srl, in modo che non possano più operare.

Lorenzo Priviato