Imbrattano il sottopasso: due 19enni nei guai

Sono stati individuati e denunciati dalla polizia locale mentre stavano deturpando i muri in via dei Poggi

Migration

Lunedì pomeriggio gli agenti della polizia locale - ufficio Pronto Intervento - hanno sorpreso due giovani ravennati intenti a imbrattare i muri del sottopasso di via Dei Poggi. I due giovani, entrambi 19enni, sono stati denunciati a piede libero per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

Si conferma dunque alta l’attenzione della Municipale sul fenomeno imbrattamenti. Tanto che giusto a inizio mese un 28enne di Marina era finito nei guai non solo per le scritte, ma anche per quasi quattro etti di hashish nascosti in casa. In quella occasione gli inquirenti erano giunti alla sua abitazione nell’ambito di una perquisizione legata a un procedimento per vari imbrattamenti sui muri cittadini – pubblici e privati – a firma ‘SB’ o ‘SB*’ per un totale di ben 195 scritte. Nell’abitazione, oltre a materiale di valenza probatoria in tal senso – vedi bombolette spray, pennarelli acrilici e il tag in questione rinvenuto in quaderni e su diversi mobili – gli inquirenti, grazie a un’unità cinofila (il cane Lucky della guardia di Finanza), avevano trovato lo stupefacente nascosto in un borsello in cantina.

Dopo la convalida del suo arresto, il giovane era tornato libero con obbligo di dimora nella frazione rivierasca e obbligo di presentazione tre volte alla settimana in caserma. L’indagine, per imbrattamento e deturpamento di cose altrui, era scattata per fare luce sulle numerosissime scritte tutte con la stessa firma. I sospetti si erano poi canalizzati sul 28enne. Il censimento delle scritte, sia nel centro storico che nel forese, aveva quindi consentito di identificarne 195 molte delle quali documentate con apposito fascicolo fotografico di quasi 200 pagine tra immobili e altro.

Tra i bersagli, figuravano ad esempio un cassonetto di Hera in piazza del Popolo, la vetrata di una banca in via Diaz, le colonne del porticato sempre in via Diaz e in via di Roma così come una cabina Telecom in via Diaz. Ma anche il muro adiacente a un negozio di via Cavour, un pannello in via D’Azeglio. In via Oberdan era toccato a quattro saracinesche in fila: una lettera per ciascuna fino a comporre il tag SB due volte. E poi ancora tanti muri, bidoni (compresi quelli per la raccolta degli indumenti usati), saracinesche, pannelli e cabine in tantissime vie cittadine. In taluni casi - vedi via Cesarea – il tag era stato trovato pure sulla buca delle poste. Grazie alle verifiche eseguite dalla Municipale attraverso google map, era emerso che la maggior parte delle scritte era stata realizzata tra il settembre del 2017 e il luglio del 2019.