
Continua il contenzioso che oppone il Comune ad alcune delle parrocchie della città sul fronte Imu. La giunta ha di recente autorizzato il sindaco, Davide Ranalli, a costituirsi innanzi la Corte di Giustizia Tributaria di II grado dell’Emilia Romagna in difesa degli appelli che le parrocchie coinvolte hanno proposto dopo che gli accertamenti Imu proposti dal Comune sono stati considerati legittimi dalla commissione tributaria di primo grado. Il contenzioso riguarda una vicenda maturata nel 2015, quando la Parrocchia dei SS. Francesco e Ilaro e l’Ente Santuario Beata Vergine del Molino, nella sua estensione della Casa della Carità, hanno presentato ricorso contro l’accertamento Imu relativo al 2015, ritenendo di non dover pagare l’imposta per gli immobili di via Poveromini, di corso Mazzini e di via Cardinal Massaia dove ha sede la Casa della Carità. Per questi ultimi, sia la parrocchia sia il santuario, ai quali appartengono gli edifici, non hanno presentato la denuncia per il pagamento dell’imposta e quindi neppure versato il relativo onere basando il rifiuto su quanto previsto dall’art. 7 del D.Lgs. n. 5041992 che prevede l’esenzione per gli immobili adibiti alla catechesi, e all’ospitalità di ammalati e bisognosi.
Su binari opposti è invece il parere del Comune, per il quale gli immobili di via Poveromini e di corso Mazzini, concessi in comodato d’uso gratuito ad altre associazioni, non possono godere delle esenzioni che sono invece previste per gli edifici di culto. Stesso concetto per l’edificio che ospita la Casa della Carità.
"La Casa della Carità è un ente non commerciale che ospita ammalati e bisognosi, ma in base alla sussistenza del requisito oggettivo – si precisa in una delle delibere che sono state emanate dalla giunta del Comune di Lugo sulla vicenda in questione – tali attività vengono svolte dietro pagamento di un corrispettivo da parte dell’utenza, pertanto non essendo svolta a titolo gratuito o con versamento di importi simbolici tale requisito non è presente e i soggetti non possono essere considerati destinatari delle esenzioni previste dall’Art. 7 del D.Lgs. n. 5041992".
Oltre che la parrocchia dei SS. Francesco e Ilaro e l’Ente Santuario Beata Vergine del Molino, il contenzioso coinvolge anche la parrocchia di San Evaristo Papa e Martire in Giovecca di via Bastia, che ha presentato appello come le altre due.
In passato, la stessa sorte aveva accomunato anche la fondazione Opere Pie Scalaberni, l’istituto Ancelle del Sacro Cuore di Lugo, l’istituto Maria Ausiliatrice e infine la parrocchia di Villa San Martino.
Monia Savioli