Saranno 900 le persone che direttamente lavoreranno, solo per Rosetti Marino, alla realizzazione delle strutture che accoglieranno il rigassificatore posizionato al largo di Punta Marina. La formalizzazione del contratto con Snam Rete Gas è arrivata ieri, ma l’azienda presieduta da Stefano Silvestroni aveva avviato le attività da mesi, acquistando tutti i materiali prima della stagione estiva per essere pronta a partire da agosto. Un progetto che la impegnerà fino a novembre 2024, quando il rigassificatore entrerà in funzione prima del prossimo inverno. È un numero significativo di professionalità, a cui va aggiunto tutto l’indotto.
"Alcune attività di prefabbricazione – spiega l’amministratore delegato Oscar Guerra (nella foto) – le abbiamo subappaltate in altre regioni dell’Adriatico, per la grande mole di lavoro rispetto al lasso di tempo a disposizione". Rosetti Marino si occuperà dell’ingegneria e della costruzione delle strutture di ormeggio del rigassificatore e delle navi gasiere, ma anche della nuova piattaforma che riceverà il gas e delle passerelle di collegamento, il famoso ‘ragno’, che servono al trasporto del gas prima di entrare nel gasdotto marino. "I nostri partner Saipem e Micoperi si occuperanno dell’installazione delle strutture e della realizzazione dei gasdotti a mare e a terra".
Oltre a questo progetto, Rosetti Marino in questi giorni si è aggiudicata, dalla società francese Chantiers de l’Atlantique, la realizzazione del “Jacket” per una sottostazione elettrica che gestisce l’energia elettrica prodotta da un campo eolico offshore nel Mare del Nord tedesco. "È un altro importante traguardo nel settore delle rinnovabili, che si affianca a quello acquisito un paio di mesi fa per la realizzazione della prima piattaforma al mondo che genererà idrogeno verde da un campo eolico in Olanda”. Il valore complessivo dei due progetti acquisiti in questi giorni supera i 150 milioni di euro.
L’aspetto significativo di questo progetto è che "mentre il rigassificatore rientra nell’ambito per noi tradizionale dell’oil&gas, questa sottostazione fa riferimento a un settore nuovo, quello delle rinnovabili e della carbon neutrality. Una diversificazione di business alla quale miravamo da tempo, per smarcarci dalla dipendenza del gas puro; fino al 2022 il settore delle rinnovabili incideva nel nostro fatturato per circa il 10%, ma dall’anno prossimo questa percentuale salirà al 60%, per noi è un cambiamento epocale". Nell’ambiente dell’offshore è già noto che Rosetti Marino è prossima ad aggiudicarsi un altro grosso contratto nell’ambito del progetto recentemente firmato tra Saipem ed Eni Libya per il ‘revamping’ delle piattaforme e delle strutture presenti nel giacimento di Bouri al largo della costa libica. Un lavoro per l’azienda ravennate di dimensione ancor più grande dei due ufficializzati oggi.