In casa laboratorio per la marijuana

Aveva allestito la cantina di casa a Ravenna come un vero e proprio laboratorio di produzione di marijuana, tra piante coltivate alte 70–80 centimetri e vasetti pieni di foglie essiccate. Così i carabinieri della caserma di viale Alberoni, quando si sono trovati di fronte la minipiantagione ‘homemade’ in seguito a una segnalazione, lo hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga. Lui è un 27enne ravennate lavoratore del porto, difeso dall’avvocato di fiducia Alessandra Venturi. L’uomo, come ha spiegato in buona sostanza ieri in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Antonella Guidomei e al viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani, ha una passione per la coltivazione e l’uso di marijuana. Sono circa cinque le piante che ha iniziato a curare da quattro o cinque mesi a questa parte e che, attraverso una particolare tecnica di ‘strozzatura’, ha fatto crescere fino a massimo 70-80 centimetri.

L’uomo ha aggiunto che teneva così tanto a quella coltivazione, messa in piedi per uso personale per evitare di alimentare il mercato dello spaccio di droga e per non assumere sostanze chimiche, che compilava anche diari sull’andamento. Diari che sono stati sequestrati dai carabinieri i quali invece ipotizzano che siano registri dello spaccio. I militari hanno anche sequestrato circa otto vasetti pieni di foglie essiccate di marijuana del peso complessivo di circa un etto. Il Vpo Fabiani ha chiesto l’obbligo di firma due volte a settimana ma il giudice, vista l’incensuratezza, la giovane età e l’assenza di elementi che facciano pensare a un’attività di spaccio, ha rimesso in libertà il 27enne. L’avvocato Venturi ha chiesto i termini a difesa, producendo la lettera di assunzione e le ultime due buste paga dell’uomo.