In futuro non si esclude di spegnere le luci

Nella maggioranza ha prevalso l’orientamento di Italia Viva. Ma ora Padovani chiede cosa ne sarà delle centraline acquistate

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Per quanto rimarranno accese le luci di notte a Faenza? Niente cambierà almeno per il momento, come deciso dalla giunta dopo la riunione di maggioranza dell’altro ieri, e di certo fino a che le bollette per la luce elettrica rimarranno dentro costi considerati accettabili. "Ma nel caso le bollette tornassero a triplicare come avvenuto in settembre – ha dichiarato l’amministrazione comunale martedì –, allora le luci andrebbero necessariamente spente". All’interno della maggioranza era stata in particolare Italia Viva (con il consigliere Alessio Grillini) a chiedere un ripensamento della decisione, puntando il dito contro il clima di insicurezza percepita che si è respirato anche a Ravenna. Come evidenziato ieri dal prefetto, lo spegnimento delle luci – previsto dall’1 alle 5 del mattino e dalle 2.30 alle 5 nei weekend e nei giorni festivi – non ha in realtà causato un aumento negli episodi criminosi, come invece era stato riferito da alcuni gruppi di cittadini. Ma ormai, sull’onda dell’emotività, la decisione era stata presa. Faenza ha seguito a ruota, mentre Russi continua a mantenere le luci spente nelle ore notturne, evidentemente corroborata dalle rassicurazioni in termini di sicurezza arrivate dalla prefettura.

A Faenza a molti il provvedimento di spegnere l’illuminazione pubblica durante la notte era parso ormai fuori tempo massimo, considerando la quantità di fonti luminose disseminate in piazza in occasione dei giardini natalizi, quest’anno ancor più criticati che in passato. Non si placa nel frattempo la polemica per i macchinari acquistati dal Comune in vista dello spegnimento, la cui funzione sarebbe stata quella di consentire a ciascuna delle 180 centraline disseminate lungo la città di poter entrare in pausa durante la notte. Sul tema Gabriele Padovani di Area Liberale ha dichiarato che avrebbe depositato un’interrogazione, per chiarire se e a quanto ammonti una spesa che sembrerebbe fine a se stessa. Stando a quanto emerge, i macchinari acquistati sarebbero qualche decina e il costo totale dell’operazione sarà forse chiarito durante il prossimo consiglio comunale. Anche in ragione di questo incidente di percorso, c’è chi non esclude che lo spegnimento possa essere comunque previsto con l’arrivo dei mesi invernali, quando il maggior consumo energetico potrebbe far schizzare verso l’alto le bollette. Ma si tratta di valutazioni che andranno fatte nei prossimi mesi.

f.d.