
Lo storico, appassionato di birdwatching, ha fatto il pieno al PalaCosta. Prima ha esplorato l’area protetta
La pioggia non è bastata a dissuadere mille persone dall’ascoltare Alessandro Barbero. Invitato da Aida Morelli e Massimiliano Costa, presidente e direttore del Parco regionale del Delta del Po, lo storico piemontese martedì sera ha fatto il tutto esaurito al PalaCosta. Gli accenni agli imperatori romani non sono mancati, ma Barbero è anche un appassionato osservatore degli uccelli. Arrivato in città lunedì, ha trascorso due giornate immerso nella natura del Delta, che non aveva mai visitato. Accompagnato da Morelli e Costa, ha esplorato alcuni dei luoghi più suggestivi dell’area protetta: Punte Alberete, Ortazzo e Ortazzino, la Foce del Bevano, le valli di Comacchio, la tenuta San Clemente, le vene e la sacca di Bellocchio. Novantasei le specie avvistate. "Quella che mi ha colpito di più – ha commentato – è stata la ghiandaia marina, il marangone minore, il mignattaio e i gabbiani roseo e corallino non li avevo mai visti, e la spatola l’ho osservata una sola volta. Affascinanti il bosco allagato di Punte Alberete, la foce del Bevano e a Boscoforte l’affaccio sull’area con i fenicotteri rosa". "Difficile scegliere" ha ammesso. Altri avvistamenti un’upupa nei campi nella valle del Mezzano e la colonia di gruccioni a Mandriole, quindi la visita alla fattoria Guiccioli dove morì Anita Garibaldi, e alla Manifattura dei Marinati a Comacchio.
Al PalaCosta, ha alternato aneddoti personali a riflessioni. Ha raccontato di sé da ragazzino, già diviso tra la passione per la storia e quella per gli uccelli, due ricerche accomunate dalla capacità di nascondersi: "Gli uccelli non vogliono farsi vedere, esattamente come tante fonti storiche". E le battute sui rapaci, la caccia e i cavalli, simboli medievali di potere e ricchezza, "come lo sono oggi una Panda e una Ferrari". Nell’ironica classifica del migliore birdwatcher, Giulio Cesare ha battuto Dante, ritenuto troppo riflessivo. Spazio anche all’attualità. Al pubblico ha detto che c’è tanto da imparare dai giovani "che crescono senza la speranza del progresso". Mentre ha paragonato la politica di oggi "alle galline di un pollaio". La conclusione è stata un appello contro la violenza sulle donne, ricordando Sherazade, la principessa persiana che con l’intelligenza e il potere delle storie salvò la propria vita. "Vi aspettiamo al Parco", l’invito di Morelli e Costa, che proseguono la promozione con tre giorni di eventi e visite al via il 30 maggio a Marina Romea per gli Happy Birds Days.
Maria Vittoria Venturelli