In ricordo di Bruno Marescalchi drammaturgo

Certi nostri personaggi che hanno dato tanto per la crescita culturale e civile della nostra città e non solo, rischiano di venire presto affossati dalla polvere del tempo. Non è il caso però di Bruno Marescalchi nativo dell’ Erbosa, agglomerato di case a pochi chilometri da San Zaccaria. Lui è stato commediografo e drammaturgo in dialetto e vive ancora nelle rappresentazioni delle sue commedie. Nato nel 1905, esercitò per parecchi anni la professione di farmacista a San Zaccaria, anche se la guerra cui partecipò col grado di capitano, lo restituì con una invalidità che lo portò precocemente alla morte nel 1966, avvenuta a Bologna. I suoi testi teatrali sono improntati ad un acceso realismo, e si ispirano a luoghi e personaggi conosciuti nell’anteguerra. I suoi compaesani, ultimamente, su iniziativa di Alice Treossi e grazie all’ospitalità di Dino Sintoni hanno istituito ‘Il premio Marescalchi’, un’occasione per riascoltare e veder cimentarsi nella rappresentazione delle sue opere le migliori compagnie della Romagna.

E proprio nel Casale Sintoni, distante poche case da quella del commediografo si è svolto il 17 luglio un saggio di tre compagnie con la premiazione da parte della giuria popolare e di alcuni addetti ai lavori quali il regista Marco Martinelli, l’attrice Ermanna Montanari, Carla Fabbri presidente della Schürr, Gabriele Zelli di Forlì e il sottoscritto. Non è mancato come inizio un frammento dell’opera ‘Calère’ del regista Eugenio Sideri, recitato da Enrico Caravita. A seguire, si è esibita la compagnia ‘Amici del teatro del Circolo Anspi S. Luigi di Cassanig’, per la regia di Alfonso Nadiani, con ‘La fameja d’imbarlé’, poi ’Il Passaggio’ aps di Ravenna regia di Fausto Pollio con ’L’anvoda cantarèna’, riadattata con contaminazione in vernacolo napoletano e ’Qui dla parochia’ di Carpena, regia di Mario Valgiusti, con ’La mân de’ mel’. La giuria ha assegnato il premio all’unanimità, mentre il pubblico ha segnalato la compagnia di Pollio. Un tributo fuori concorso della compagnia ‘Caveja Ravgnena’ con la regia di Nadia Galli è stato assegnato per l’opera ’Tarséntmèla french’. L’artista di San Zaccaria Onorio Bravi, generosamente ha omaggiato coi suoi quadri le tre compagnie. Dentro il casale, una mostra di Giuliano Giuliani e dello stesso Bravi, ha gratificato l’occhio del pubblico, giunto numeroso dai paesi vicini e dalle città di Ravenna, Forlì, Faenza, sedi delle tre compagnie concorrenti. Mancava purtroppo la compagnia di Lugo assente a causa del Covid.

Nevio Spadoni