In settanta contro il rigassificatore

Ieri a Marina di Ravenna la protesta degli ambientalisti alla quale hanno aderito alcune forze politiche

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Una settantina di persone hanno manifestato ieri mattina contro la collocazione del rigassificatore al largo della costa di Marina di Ravenna. La decisione di collocare la nave rigassificatrice di Gnl è legata all’emergenza energetica nazionale, scoppiata in seguito ai tagli delle forniture di gas da parte della Russia. Nella strategia del Governo Draghi c’è il collocamento di due rigassificatori nelle acque del nostro Paese, uno a Ravenna e uno a Piombino. La manifestazione, indetta da Legambiente e Fridays for future, ha raccolto diverse adesioni da parte di associazioni, enti e forze politiche che chiedono una transizione ecologica che non contempli i combustibili fossili. Hanno aderito fra gli altri Sinistra italiana, il presidente di Ambiente e territorio Marco Maiolini, Rifondazione Comunista, Europa Verde e Potere al Popolo. Fra le adesioni si registrano anche quella della lista di sinistra ’L’altra Faenza’ e di Italexit. Se lungo Molo Dalmazia c’erano settanta manifestanti (su 160mila abitanti), a Piombino (31mila cittadini) sono scesi in piazza in mille. Proteste si sono tenute in contemporanea anche a Brindisi e Ostuni.

Le forze ambientaliste non intendono arrendersi sul tema, e hanno fissato altri appuntamenti per mantenere alta l’attenzione sul prospettato arrivo dei rigassificatori in Italia. In particolare stasera ci sarà l’assemblea generale da remoto di Per il Clima-Fuori dal Fossile dal climate change a Ostuni, mentre in agosto sarà la volta dell’assemblea ’Reca’ per programmare le iniziative regionali in Puglia. Infine, il 23 settembre si sta organizzando uno sciopero globale dei Fridays for Future. Subito dopo l’insediamento del nuovo governo è poi prevista una manifestazione nazionale.

Sul fronte opposto, Giannantonio Mingozzi del Pri sottolinea come "l’impegno di Comune e Regione e il sostegno del Governo Draghi valgono finalmente l’avvio concreto della procedure autorizzative e di condivisione per il rigassificatore al largo di Ravenna. "In sintonia con la presenza della nave offshore – dicono i repubblicani – auspichiamo che si rimetta mano anche all’estrazione di gas dalle piattaforme dell’Adriatico".

lo. tazz.