
Una delle Bibliocasine installate dall’associazione Calliope a Faenza
In un angolo del giardino, sotto un albero o accanto a una panchina, spuntano piccole casette piene di libri: sono le Bibliocasine, punti di scambio e condivisione che trasformano ogni spazio verde in una piccola oasi di cultura. A Faenza, l’associazione culturale Calliope ha dato vita a un’iniziativa che unisce la passione per la lettura con l’attenzione per l’ambiente e la cura degli spazi comuni. Da viale Stradone al parco Tassinari, fino al quartiere Borgo, sono sei – presto sette – le Bibliocasine gestite direttamente dai volontari di Calliope, che effettuano passaggi ogni quindici giorni per assicurarsi che tutto sia in ordine e che nelle cassettine ci siano sempre nuovi libri. Altre due casette, indipendenti, arricchiscono la rete nei pressi del centro Corbari e del ponte Bailey. Ogni punto è un invito aperto: "Prendi un libro, lascia un libro". Non si compra, non si vende: lo scopo è soltanto quello di diffondere il piacere della lettura, rendendolo accessibile a tutti. I generi sono i più svariati: narrativa per tutti i gusti – gialli, rosa, noir, attualità, classici, storia – e anche opere di autori che raccontano il territorio. Per una scelta di principio, non vengono mai inseriti libri a sfondo politico o religioso: se qualcuno li lascia, vengono rimossi. "La lettura – spiegano dall’associazione – per noi è un momento di svago e di crescita culturale. Non vogliamo certo ‘indottrinare’ nessuno, ma semplicemente offrire la possibilità di usufruire di uno svago intelligente e gratuito".
Il progetto non si ferma ai parchi. "All’interno dell’ospedale di Faenza – racconta Rosarita Berardi, per una vita dipendente della biblioteca comunale Manfrediana e oggi presidente di Calliope – sono attivi sei punti di lettura, un modo delicato e prezioso per portare sollievo e compagnia a pazienti e visitatori". Un altro punto si trova presso il centro medico Physiomedica, in via Malpighi, a dimostrazione che la lettura può diventare parte della quotidianità, ovunque. Tutto questo nasce dall’impegno dell’associazione Calliope, con sede al centro sociale Casa Mita, dove gestisce anche una biblioteca dedicata a Elisabetta Santolini – La Bitta. Oltre al recupero e al riciclo di libri, Calliope promuove eventi, incontri, laboratori e momenti di scambio gratuiti in occasione di piccoli mercati ed eventi. "Le nostre Bibliocasine – conclude Rosarita – sono molto frequentate, i ‘clienti’ sono tanti e i libri spariscono e ricompaiono piuttosto velocemente. Qualcuno è un senzatetto. Per questo ci teniamo a mantenerle curate, con volontari che le visitano regolarmente". Nonostante il grande lavoro svolto su base volontaria, ci sono comunque piccole spese: la costruzione fisica delle Bibliocasine, i materiali, la cancelleria. Gli artigiani che le hanno realizzate finora lo hanno fatto gratuitamente, ma il materiale va acquistato. Le uniche entrate dell’associazione sono le tessere di iscrizione. "La collaborazione con il centro Mita è quanto di meglio potessimo augurarci – dicono da Calliope – ma se desiderate darci una mano, tesseratevi. È un gesto semplice, ma per noi importante". Un piccolo grande esempio di comunità viva, che crede nei libri come strumenti di relazione, conoscenza e libertà.