In tre anni persi 27 medici di base "Il problema è nelle frazioni"

Nel 2019 c’erano anche 25 ’secondi ambulatori’ in più nei paesi: la tendenza è l’accentramento. Marabini (Ausl): "In diversi casi sono arrivati giovani che se ne sono poi andati: non hanno retto l’impegno"

Migration

In tre anni abbiamo perso 27 medici di base e 25 ’secondi ambulatori’, ovvero quelli generalmente aperti nei piccoli paesi. Ci sono stati poi 20 nuovi arrivati che hanno scelto la città e i centri abitati maggiori rispetto alle frazioni. L’altra faccia della medaglia sono gli incarichi provvisori, che possono avere una durata anche solo di pochi mesi (con conseguente instabilità per gli assistiti): non c’erano situazioni di questo tipo tre anni fa, mentre ora sono 22.

Questi pochi numeri sintetizzano bene lo stato della medicina di base nella provincia di Ravenna e il cambiamento che ha subìto dal 2019 a oggi. Il problema è noto da tempo: già un anno fa i dati mostravano che su 251 medici di base in provincia, ben 150 (poco meno del 60%) avevano già da 62 anni in su, età dalla quale è possibile chiedere il prepensionamento. E da allora, nell’ultimo anno, diversi di loro se ne sono andati. Altri sono arrivati, sempre pochi rispetto al fabbisogno, ma il lavoro non si limita agli orari di apertura dell’ambulatorio: ci sono le telefonate, le ricette, i certificati, le richieste per i tamponi. E così, come spiega il direttore del dipartimento di Cure primarie di Ravenna dell’Ausl Mauro Marabini, "per i giovani è difficile gestire tutto. In diversi casi abbiamo visto ragazzi andarsene perché non hanno retto, non se la sono sentita di continuare. E così in alcuni posti abbiamo dovuto cambiare più medici".

La situazione in provincia non è omogenea: Marabini dipinge un quadro che vede alcuni territori soffrire più di altri. In città, così come a Cervia, i medici non mancano: i giovani spesso scelgono i centri maggiori. Nel comune di Ravenna le difficoltà si concentrano tutte all’esterno: Mezzano, Fosso Ghiaia e nel forese sud, dove ora è allo studio una soluzione. A Russi è atteso l’arrivo di una dottoressa e nel Faentino, dove ora si è trovato un medico (con incarico provvisorio) anche a Reda, c’è un sostanziale equilibrio.

Il discorso cambia completamente in Bassa Romagna, la zona più sofferente. "Nel Lughese la situazione è particolarmente critica – prosegue Marabini –. Ad Alfonsine c’è equilibrio perché due corsisti hanno accettato l’incarico, e lo stesso si può dire di Fusignano. Anche a Massa Lombarda va sostanzialmente bene. A Lugo invece c’è qualche difficoltà: ci sono delle maternità, e le dottoresse faticano a trovare qualcuno che le sostituisca". A Conselice da ieri ha preso servizio un nuovo medico, Rosario Della Corte, che fa ambulatorio anche a Riolo Terme: è la soluzione trovata di recente a una situazione giudicata tra le più problematiche. Infine il posto più sofferente della provincia è Cotignola. "Stiamo cercando una soluzione, è la situazione più difficile – spiega Marabini –. Ci sono tre medici storici, ne occorre un quarto. Ci sono stati diversi pensionamenti e i giovani sostituti non sono riusciti a mantenere il servizio. Hanno ruotato già un paio di persone che non se la sono sentita di continuare".

Il problema, però, è più ampio: "Non è solo una questione di carenza, è cambiata la società – prosegue Marabini –. Non c’è solo la riduzione dei medici da mettere in conto, ma anche l’accentramento in città. Questo è il momento peggiore: in futuro si prevede che la situazione si assesti e migliori".

Sara Servadei