Incendio Faenza, gli esperti sul rogo alla Lotras: "Fate allontanare i bambini"

L'oncologa Gentilini: "Lavate bene frutta e verdura". Preoccupa la ricaduta di frammenti di plastica

L'incendio alla Lotras (foto Corelli)

L'incendio alla Lotras (foto Corelli).

Faenza (Ravenna), 10 agosto 2019 - Ore 7 di venerdì 9 agosto: in via Deruta a Faenza è l’inferno (video). Un enorme incendio (foto) esplode nel capannone della  Lotras Service (video), azienda di logistica specializzata nella movimentazione e stoccaggio merci. La sede è al numero 7 di via Deruta, tra la linea ferroviaria e la provinciale Naviglio. All’interno sono immagazzinate tonnellate di merce che ogni giorno arriva da ogni angolo del mondo per poi finire in centri commerciali, supermercati e negozi. 

Ci sono anche materie plastiche tra quelle andate a fuoco nel rogo: la ricaduta di frammenti di plastica – alcuni di oltre dieci centimetri – portati su Faenza dai venti è stata notata in città fin dalla mattinata di ieri. Arpae, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha segnalato che l’incendio ha interessato principalmente olio alimentare.

AGGIORNAMENTO I risultati sulla qualità dell'aria - LEGGI ANCHE Le fiamme sono state spenteIl rogo il giorno dopo: gli aggiornamenti

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L’esito dei primi campionamenti della qualità dell’aria è già disponibile: «Acido cloridrico e ammoniaca sono assenti. I risultati circa l’eventuale presenza di diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli saranno disponibili dopodomani». Valori nella norma per gli ossidi di azoto (indicatori di combustione) rilevati nella centralina al parco Bertozzi, mentre il mezzo mobile a Bagnacavallo ha rilevato «ossidi di azoto, monossido di carbonio e benzene superiori ai giorni precedenti, comunque entro i limiti di legge», spiega Arpae.

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Nell’attesa che i risultati sulle diossine vengano resi noti, il Comune ha invitato la popolazione a uscire solo se necessario e a chiudere le finestre. C’è però chi propone qualche precauzione in più, come Patrizia Gentilini, faentina, per anni oncologa all’ospedale di Forlì, della sezione italiana dell’Associazione dei medici per l’ambiente (video).

«In attesa dei risultati credo sia opportuno, ove possibile, fare allontanare i bambini dalla zona colpita e da quelle verso cui soffiano i venti. Allo stesso modo, fino ad allora eviterei la consumazione di verdure coltivate in orti esposti all’aria, in particolare quelle cosiddette a foglia larga. Nel caso si scelga comunque di consumare frutta raccolta in questi giorni raccomando di eliminare la buccia».

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Gentilini esorta alla cautela anche i possessori di volatili da cortile, quali polli e galline, almeno fino alla diffusione dei dati sulle diossine e a seguire le indicazioni del Comune limitando il tempo all’aperto. «Chi avverte bruciore a naso o occhi, o un senso come di nodo alla gola – conclude –, non deve sottovalutare gli effetti derubricandoli a reazioni psicosomatiche».