Incendio Faenza Lotras, la battaglia continua. In ansia per l'aria

Arpae: valori ok. Ma è corsa alle mascherine. Lunedì le analisi sulla diossina

Faenza, l'incendio alla Lotras (Foto Corelli)

Faenza, l'incendio alla Lotras (Foto Corelli)

Faenza (Ravenna), 11 agosto 2019 - Una battaglia infinita contro il fuoco. L’incendio da ieri è giudicato sotto controllo, ma è stato un altro giorno di lavoro per la macchina operativa messa in piedi per affrontare l’emergenza provocata dall’incendio della Lotras System (video) di via Deruta, sviluppatosi la notte tra giovedì e venerdì. Il fuoco (foto) alle porte di Faenza ha continuato a bruciare per tutta la notte di venerdì e per tutta la giornata di ieri. Sul posto tante squadre dei vigili del fuoco oltre al personale volontario della Protezione Civile e delle associazioni di sanitari a supporto. I problemi affrontati sono stati due: la risoluzione dell’incendio e del fumo e le conseguenze sul fronte dell’inquinamento (aria e acque).

Leggi anche Le fiamme sono state spenteGli esperti: "Fate allontanare i bambini"

La prima emergenza da risolvere era lo spegnimento completo. Il capannone di oltre due ettari di superficie conteneva al suo interno moltissima merce, quasi al limite della capienza. Oltre al materiale degli uffici c’erano ceramica, abbigliamento, olio per uso alimentare, parti in gomma vulcanizzata e plastiche per auto. È la grande quantità di questi ultimi due prodotti che ha continuato ad alimentare le fiamme. In particolare l’olio: sembra ce ne fossero circa 300 quintali. Dopo decine di ore di rogo parte del tetto è collassato, soprattutto nelle parti dove le temperature interne sono salite a livelli altissimi: venerdì sono stati misurati 350 gradi. Entrare in quelle condizioni non è possibile anche per i rischi di crolli. 

È per questo che si è pensato di praticare un’apertura nella parte perimetrale in corrispondenza delle zone dove ci sono ancora fiamme per poter intervenire anche con lo speciale mezzo antincendio aeroportuale giunto da Rimini che spara acqua ad alta pressione. Ieri si è deciso di provare questa soluzione nel corso della notte, usando due mezzi dei vigili del fuoco specializzati giunti da Piacenza.

Ieri mattina attorno a un tavolo si sono visti i referenti di diversi enti a cui compete la gestione dell’emergenza. La Prefettura ha coordinato il comitato operativo misto. L’area intanto, per permettere lo svolgimento operazioni, è stata completamente interdetta. Il sindaco Giovanni Malpezzi è stato attivissimo sui social (oltre che come figura di raccordo fra i vari enti), ma ugualmente tanti faentini si sono rivolti ai varchi presidiati da giorni dalla polizia locale.

***

false

«Nessuna variazione di rilievo nei parametri della qualità dell’aria rispetto ai giorni precedenti». Almeno in attesa dei risultati sulle diossine attesi per domani. Lo evidenzia l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente - Arpae nella sua relazione sull’incendio. «I dati riferiti al 9 agosto delle stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria più vicine al luogo dell’incendio – Faenza, Imola e Forlì – sono tutti all’interno dei limiti di legge». Nella stazione di Faenza – posta al Parco Bertozzi – il dato di polveri sottili pm 10 di venerdì ammonta a 29 microgrammi per metro cubo (contro i 26 e 24 dei due giorni precedenti; il limite di legge, da non superare per più di 35 giorni all’anno, è di di 50 microgrammi). 

Il laboratorio mobile situato a Bagnacavallo rileva principalmente un innalzamento dei valori massimi di ossidi di azoto, riscontrabili soprattutto della mattinata. Non si evidenziano aumenti invece per benzene e monossido di carbonio. «Si sta procedendo alla raccolta e corretta gestione delle acque di spegnimento dell’incendio – ha spiegato Arpae –. Le condizioni meteo rimangono stabili, di alta pressione, con venti a regime di brezza. Sono in corso i campionamenti», fa sapere Arpae, «per la ricerca di diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli. Per i livelli di concentrazione da raggiungere, i tempi di campionamento devono essere di almeno 12 ore, a cui faranno seguito le analisi con strumentazione specifica per la ricerca dei microinquinanti organici e inorganici». 

Tra i più preoccupati ci sono ovviamente gli agricoltori. «Questo non è il momento di fare allarmismi», interviene l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo. «Per adesso le autorità si sono limitate a consigliare di evitare quanto più possibile il tempo trascorso all’aperto, e a lavare accuratamente frutta e verdura. Nel far fronte all’incendio Vigili del fuoco, Carabinieri forestali e Arpae si sono dimostrati tutti assolutamente all’altezza della situazione», sottolinea Gazzolo. «La macchina dei soccorsi ha funzionato».

Aggiornamento: i risultati sulla qualità dell'aria

false