
Incentivi fiscali alle attività e rafforzamento di ceramica, palio e motori. Questo l’indirizzo dell’amministrazione comunale di Faenza in tema di rilancio del centro storico. A maggior ragione dopo l’alluvione, le cui ferite non si sono ancora assorbite, non solo per la parte privata ma anche per quanto concerne il commercio. Ne sono esempi le vetrine vuote in corso Garibaldi e in corso Saffi, che come tutto il centro storico da vari anni e ben prima di maggio scorso si mostrava, anche a detta di molti commercianti, sofferente. Per questo il tema, affrontato lungamente anche in consiglio comunale e oggetto di specifiche attenzioni durante la campagna elettorale resta ancora di stretta attualità. Le azioni messe in campo nei mesi scorsi, unitamente al calendario di eventi che ha accompagnato l’estate, sarebbero solo l’inizio di una serie di strategie che le associazioni di categoria, la cabina di regia e l’assessorato competente che fa riferimento al vicesindaco Andrea Fabbri hanno intenzione di mettere a terra. Non a caso nelle scorse settimane la giunta manfreda ha approvato una delibera in base alla quale, ai sensi della legge regionale, è stata richiesta la somma di 80mila euro a copertura di un progetto di valorizzazione del centro storico.
Cinque i punti chiave elencati che spaziano dalla "campagna di comunicazione del centro storico di Faenza per la ripresa nel post alluvione", al "monitoraggio in relazione agli obiettivi e ai risultati attesi", passando per le "azioni di promozione e comunicazione per l’area mercatale", per la "realizzazione e promozione del calendario unico degli eventi", e senza dimenticare il punto più significativo, ovvero la promozione e il consolidamento dei grandi eventi legati alla ceramica come ‘Argillà’ e ‘Made in Italy’, considerati chiave anche per lo sviluppo turistico. Sul piano turistico inoltre l’amministrazione ufficializzerà presto anche un’azione legata alla Pinacoteca, su cui per il momento vige un certo riserbo. Resta il fatto che, come afferma Andrea Fabbri "L’obiettivo è ritarare le azioni rispetto agli eventi di maggio", che in estrema sintesi si traduce nel "mettere a terra qualche incentivo fiscale" per supportare le riaperture degli spazi commerciali chiusi.
"Finora abbiamo aspettato - spiega il vicesindaco -, per capire cosa sarebbe successo a livello nazionale in tema di risarcimenti. Ma per rilanciare il centro storico serviranno politiche nuove. I due corsi principali non potranno rimanere per sempre così". Gli strumenti a disposizione del comune sono "l’Imu e la Tari, non ne abbiamo altri - rileva Fabbri, con riferimento ad un orizzonte natalizio -. Dopodiché l’obiettivo sarebbe puntare forte sull’attività di promozione a partire da novembre. A ottobre infatti la piazza nei weekend ha già un calendario di eventi e partirà in autunno anche la promozione del mercato cittadino. Poi dovremo pensare a progetti nuovi con risorse e partner anche nuovi e da intercettare". I punti fermi tuttavia restano, e sono le identità della città: "La ceramica, poi dobbiamo rafforzare il Palio che è una comunità e rendere definitiva l’identità dei motori. Queste potranno portare grandi opportunità per la città e per il centro". ?
Damiano Ventura