Cervia (Ravenna), 28 maggio 2025 – La bisettrice delle indagini è quella dell’appalto per i lavori in spiaggia. Il sentiero all’orizzonte si biforca: dei due, l’uno. Se, come dice Lerry Gnoli, lui aveva tutti i permessi per entrare in spiaggia con la ruspa, anche di sabato e domenica.

O se, come sostiene la cooperativa bagnini, i lavori erano finiti il 9 maggio scorso. Ieri il pm titolare del fascicolo Lucrezia Ciriello ha sentito altre persone per fare luce sulla ragione della presenza in spiaggia del mezzo pesante che sabato mattina sulla battigia di Pinarella di Cervia ha travolto e ucciso sul colpo la 66enne turista vicentina Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione.
Si procede per omicidio colposo e non stradale solo perché il contesto è quello del demanio marittimo. La dinamica dell’impatto appare così chiara da avere escluso qualsiasi necessità di autopsia: la donna è stata travolta da tergo forse dopo essersi assuefatta alle manovre ripetute della ruspa non riuscendo dunque a valutare bene l’ultimo, repentino, fatale avvicinamento.
Quindi almeno dall’omicidio colposo non si retrocederà. A detta di molti esperti di settore, appare altrettanto chiaro il fatto che in un’area pubblica, anche se non stradale, Gnoli non potesse guidare quel tipo di veicolo dato che ha la patente revocata in ragione di una condanna, passata in giudicato, a due anni e mezzo di carcere per omicidio stradale (aggravato dalla positività alla di cocaina): quello dell’83enne Giuseppe Quercioli avvenuto a Pisignano il 2 marzo 2022.
Ed eccoci allora tornati sulla bisettrice dell’indagine: l’appalto spiaggia. Che a grosse linee funziona così: la cooperativa bagnini appalta i servizi di livellamento a Consar. Quest’ultima poi si serve di alcune consociate: vedi appunto la ditta individuale di Gnoli da 36 anni attivo nel settore.
Secondo il 54enne, a causa di una mareggiata del 16 aprile scorso, lui aveva l’autorizzazione per procedere con le operazioni di livellamento spiaggia fino a fine mese, dalle 7 alle 19, week-end compresi. Se così davvero fosse - ma si tratta di una mera ipotesi -, la procura potrebbe ricollegare il decesso della 66enne a violazioni di norme contro gli infortuni: un aggravamento insomma dell’omicidio colposo che rischierebbe di tirare dentro altri soggetti. Lo stesso vale se, chi ha incaricato la ditta di Gnoli, avesse il compito di controllare tutta la documentazione necessaria, compresi i titoli per mettersi alla guida di una ruspa.
Va sottolineato che la cooperativa bagnini e altri soggetti della filiera balneare e amministrava locale, hanno sin qui negato di avere concesso qualsivoglia permesso a Gnoli per manovrare in spiaggia in un sabato disseminato dei primi vacanzieri di stagione. La bussola della procura punta insomma al momento verso l’azione arbitraria e personale del 54enne: anche se le convocazioni a raffica di queste ore di testimoni legati a vario titolo all’appalto, danno conto di uno scenario più che mai fluido. Con ulteriori due tasselli ancora da posizionare: i risultati, non ancora depositati, delle analisi tossicologiche sul 54enne. E la probabile imminente consulenza tecnica sulle dotazioni meccaniche - freni, segnalatori acustici e quant’altro - della ruspa che in un istante ha distrutto la vita della turista vicentina.