Incidente in mare a Marina di Ravenna. "Mi sono ritrovato catapultato in acqua"

Alessandro è uno dei ragazzi caduto dal gommone dopo la collisione: "Stavamo tornando verso riva al tramonto, è stato un attimo"

Alessandro soccorso dagli operatori del 118, dopo l’incidente al largo (Corelli)

Alessandro soccorso dagli operatori del 118, dopo l’incidente al largo (Corelli)

Marina di Ravenna, 15 febbraio 2020 - Alessandro è uno dei cinque ragazzi a pesca sul gommone che giovedì si è schiantato contro un peschereccio (foto). Trentasei anni, della Bassa Bolognese, è ricoverato all’ospedale Santa Maria delle Croci. Ha l’aria serena e un po’ incredula nel ripercorrere l’accaduto.

Innanzitutto, come sta? "Ho un po’ di mal di schiena...".

È lì che ha sbattuto durante lo schianto? "Immagino di sì. Ma non so... È successo tutto in un attimo".

Cominciamo dall’inizio. Va spesso a pesca con la comitiva di ieri (giovedì per chi legge, ndr )? "Ogni tanto, quando meteo e mare lo permettono".

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Cosa si pesca in questo periodo? "Principalmente tonni. Ma la nostra pesca è ’caccia&release’, ovvero dopo averli catturati li lasciamo andare".

Veniamo alla giornata di ieri. A che ora siete partiti? "In mattinata, circa verso le 8".

E a che ora normalmente rientrate? "Dipende. Se i pesci non si fanno vedere andiamo avanti fino alle 16/16.30/17. Ieri stavamo tornando a riva quando è successo l’incidente".

Era già buio quando vi siete scontrati contro il peschereccio? "No. Il sole stava tramontando, ma c’era ancora luce, si vedeva bene".

Che cosa è andato storto? "Non so dirlo con precisione, non ero io a condurre il gommone. Immagino che il nostro comandante non abbia visto il peschereccio a causa della luce del sole. Con il tramonto, guidando verso la riva, ce l’aveva proprio in faccia. Ma lui è esperto, attento e molto bravo".

Lei cosa stava facendo in quel momento? "Mentre il comandante guidava, noi eravamo sotto la tettoia del gommone. Il ragazzo che poi è stato ricoverato al Bufalini era steso con la testa appoggiata contro il gommone, rivolto verso di noi, che dava le spalle alla spiaggia. Io invece ero seduto su uno dei tubolari laterali, assieme agli altri due ragazzi".

E poi cosa è successo? "Ad un certo punto ho visto tutto bianco, e all’improvviso mi sono ritrovato in acqua. Credo di aver urlato. Mi sono chiesto ’cosa sta succedendo?’, e poi ho pensato solo a sopravvivere. Eravamo in difficoltà anche perché eravamo vestiti in modo pesante".

Avrete avuto anche molto freddo. "Sì, ma è stato d’aiuto. Il freddo ci ha svegliati".

Vi hanno aiutato dal peschereccio? "Sì, ci hanno lanciato una corda per salire. Solo che in quel momento vedevo solo uno dei miei compagni, perché altri due sono saliti dal retro e Matteucci era rimasto sul gommone".

Ha avuto paura per i suoi compagni? "Il ragazzo ricoverato al Bufalini era sul gommone a faccia in giù, non rispondeva e c’era del sangue. Per fortuna aveva solo perso conoscenza".

Siete stati fortunati. "Sì, anche perché il gommone ha sbattuto contro la poppa della barca. Se avessimo sbattuto contro la parte centrale del peschereccio l’impatto sarebbe stato più grave, forse fatale. Ma d’altro canto avremmo anche potuto essere abbastanza fortunati da sfiorare solo la barca...".