Incidente Pinarella, la ragazza arrestata: "Non sono stata io a causarlo"

Le parole della 23enne al suo avvocato dopo lo schianto con tre vittime. Il legale: "Aveva bevuto a cena, ma non era ubriaca"

Incidente Pinarella, la ragazza arrestata: "Non sono stata io a causare l’incidente"

Incidente Pinarella, la ragazza arrestata: "Non sono stata io a causare l’incidente"

Ravenna, 8 agosto 2022 - Doveva essere una serata tranquilla con un’amica, è diventato un incubo: l’incidente, tre morti. L’alcoltest che segna il doppio rispetto al limite consentito e l’arresto. Desirèe Gozzini, la 23enne di Pontoglio in provincia di Brescia ora indagata per omicidio stradale plurimo e lesioni stradali plurime aggravate dalla guida in stato di ebbrezza, da due giorni è sotto choc.

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"L’ho sentita al telefono, sta bene ma è scossa per tutto quello che è successo e per le conseguenze" dice il suo avvocato, Marco Geroni del foro di Bergamo. La giovane ieri ha lasciato l’ospedale Bufalini di Cesena, dove era stata trasportata dopo l’incidente, e si trova ora ai domiciliari come misura precautelare nella casa del Cervese che aveva preso in affitto per tutto il mese di agosto, con l’idea di trascorrere qualche settimana di serenità in riviera.

Venerdì sera Gozzini era uscita a cena con un’amica bresciana 25enne. Qui ha bevuto due bicchieri di vino: "Così come si fa a cena, senza esagerare: non era ubriaca" spiega l’avvocato. L’incidente è avvenuto dopo la cena, poco prima dell’1 di notte su un rettilineo in via Bollana, a ridosso di Pinarella di Cervia. Gozzini era alla guida di una Mercedes A 180 e si è scontrata con una Fiat Panda e uno scooter (FOTO). L’esito di quell’impatto è purtroppo tristemente noto: delle tre donne sulla Panda due sono morte (la 52enne di Lido Adriano Morena Amici e la 62enne di Gambettola Mariangela Bardi), così come il 39enne in moto, il forlivese Luca Rosaldi. La terza donna sulla Panda è invece al Bufalini con una prognosi di 90 giorni.

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La difesa della giovane contesta la ricostruzione fatta dell’incidente, secondo cui sarebbe stata lei a invadere la corsia su cui viaggiavano la Panda e lo scooter: "Fin da sabato mattina lei fornisce una versione opposta della dinamica di quanto è accaduto – prosegue l’avvocato della giovane – ovvero che la Panda ha invaso la sua corsia nel sorpassare la moto. Lei ha cercato di evitare l’impatto, ma non ci è riuscita".

Ieri la 23enne ha lasciato l’ospedale ed è tornata a Cervia, agli arresti domiciliari. I genitori dal Bresciano sono scesi in riviera, nella speranza che dopo la convalida il giudice stabilisca che possono vederla. La giovane non ha il cellulare con sé: le è stato sequestrato, così come l’auto dell’incidente, la Mercedes A 180. L’amica che viaggiava con lei quella notte resta ricoverata.

Oggi la 23enne comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. "In seguito vedremo se si confermeranno i presupposti della necessità dell’arresto – prosegue Geroni –. Siamo in una situazione in cui a parer mio non c’è pericolo di fuga e non ci dovrebbero essere esigenze cautelari: non c’è pericolo di inquinamento delle prove, dato che sia il telefonino che l’auto sono sequestrati. Ora attenderemo e vedremo".

Una serata che doveva essere ordinaria è diventata una tragedia per tante famiglie.

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