Infastidito dai cani filmava i vicini

In tribunale un singolare caso di stalking condominiale. Un 62enne puntava spray. irritante anche contro gli animali

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Infastidito dai cani che correvano nel giardino condominiale, o in un parco pubblico proprio sotto il suo balcone, avrebbe ingenerato un clima di tensione tra i vicini filmandoli, in certi casi applaudendoli in maniera provocatoria, talvolta puntando un faro per illuminarli. Fino ad arrivare a minacciarli con una bomboletta di spray al peperoncino. Così, davanti al giudice Federica Lipovscek, è finito un singolare caso di stalking condominiale che, a Cervia, vede imputato un uomo di 62 anni. Fatti contestati a partire dall’estate 2018, almeno fino alla primavera 2020. Sono quattro i condòmini che si sono costituiti parte civile con la tutela dell’avvocato Massimiliano Nicolai. Tra questi, una signora per via dei comportamenti molesti del vicino ha dovuto ricorrere a cure farmacologiche, mentre a un altro residente è stato diagnosticato uno stato d’ansia con insonnia.

Ieri mattina, rispondendo alle domande del Pm Silvia Ziniti, è toccato alle persone offese offrire la loro versione dei fatti. Le querele che hanno presentato per certi versi si assomigliano e in alcuni casi gli autori si erano visti costretti a chiedere l’intervento dei carabinieri. Uno dei residenti spiega che il zelante dirimpettaio "se la prendeva con mia madre, alla quale scattava foto ogni volta che usciva di casa e portava fuori il cane, un pincer, per fargli fare i bisogni nel parco comunale adiacente al condominio. A gennaio 2019 l’ha ripresa con la telecamera, iniziando a offenderla, talvolta inseguendola di nascosto". Va detto che a poche decine di metri da quel condominio si trova un’area sgambamento cani e questo è uno dei motivi che spiegherebbe l’irritazione del 62enne imputato.

Altre volte uno dei condòmini ha visto spuntare dal balcone del vicino un faro potente che "illuminava il campo dove mi trovavo". Un’altra signora riferisce che era solita "portare a sgambettare i nostri tre cagnolini nel terreno comunale adiacente al palazzo" e in quelle occasioni il dirimpettaio "cominciava a fissarmi in modo quasi maniacale, inoltre impugnava tra le mani una piccola telecamera". La donna, impaurita, avrebbe smesso di portare al parco i cagnolini, avendo cura di passare lontano dal balcone di quell’uomo.

I racconti delle parti civili sono arricchiti da altri particolari, come il fatto che l’imputato, oltre a riprendere i passanti, con una bomboletta spray "minacciava di spruzzare sia me sia il cane, puntandomela contro". L’amministratore di condominio, peraltro, era a conoscenza di questi comportamenti.

Alla prossima udienza, fissata a dicembre, toccherà al 62enne – difeso dagli avvocati Guido Pirazzoli e Alberto Padovani – offrire la propria versione dei fatti e spiegare il perché di quegli atteggiamenti.

l. p.