ILARIA BEDESCHI
Cronaca

Infermiere di famiglia, si parte a Pisignano

Il progetto, dopo Castiglione, sarà attivato anche a Cannuzzo. Per i primi tre anni è finanziato dal Comune, poi sarà a carico dell’Ausl

Il progetto, dopo Castiglione, sarà attivato anche a Cannuzzo. Per i primi tre anni è finanziato dal Comune, poi sarà a carico dell’Ausl

Il progetto, dopo Castiglione, sarà attivato anche a Cannuzzo. Per i primi tre anni è finanziato dal Comune, poi sarà a carico dell’Ausl

Nei giorni scorsi è stata presentata alla comunità l’Infermiere di famiglia, importante progetto sperimentale per i territori di Castiglione, Pisignano e Cannuzzo. Finanziato per i primi tre anni dal Comune di Cervia, continuerà poi grazie all’Ausl Romagna. Nell’ambito del progetto nelle scorse settimane è stata avviata una mappatura dei bisogni dei territori coinvolti, in collaborazione con i medici di medicina generale e gli assistenti sociali e adesso si è pronti a partire con le attività.

Il progetto sperimentale, nato nel 2021, ha già dimostrato quanto possa fare la differenza in termini di inclusione sociale e assistenza di prossimità. L’infermiere di famiglia parte dall’ambulatorio del medico, ma va ben oltre: offre servizi di accompagnamento e supporto per persone anziane, fragili o che vivono situazioni di solitudine, con l’obiettivo di rafforzare i legami comunitari e ridurre l’isolamento. Un vero welfare di comunità, che mette al centro le persone e le connette alla rete di iniziative del quartiere: dal centro sociale e sportivo alla scuola, alle attività promosse dalle associazioni locali.

Il progetto, attivato inizialmente presso la casa della comunità di Castiglione, si estende ora anche ai territori del forese, Pisignano-Cannuzzo, con attività domiciliari e un’attenzione concreta ai pazienti cronici e fragili. Un modello che guarda al futuro della sanità territoriale, fatto di vicinanza, ascolto e cura.

Come si accede? Il servizio può essere attivato dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta, dall’assistente sociale o direttamente dal cittadino tramite appuntamento.

Ma cosa fa l’infermiere di famiglia? Tra le diverse attività ci sono: prendere in carico gli utenti a media-bassa complessità assistenziale, sia presso la casa della comunità sia presso il domicilio dell’utente, favorendo l’aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata; rilevare e valutare segni e sintomi per l’accertamento dei problemi di salute della persona, anche utilizzando scale di valutazione; rilevare con modalità proattive i rischi comportamentali, ambientali e più in generale di problemi sanitari, socio-sanitari e rischio di fragilità a livello domiciliare, cercando di individuare e concordare eventuali soluzioni migliorative.

A livello più generale, invece, si occupa anche di mappare le risorse del territorio per il mantenimento di stili di vita sani, incluse le associazioni di volontariato, e ne promuove il coinvolgimento in un’ottica di integrazione a sostegno delle condizioni di salute delle famiglie e della comunità nel contesto di riferimento.

Per l’attivazione diretta del servizio da parte del cittadino è possibile prendere appuntamento telefonando ai numeri 0544.286191 e 333.8234629 oppure inviare una mail all’indirizzoifec.castiglione@auslromagna.it.

Ilaria Bedeschi