Ravenna, fuggono all'alt. Inseguimento in città

Dopo aver abbandonato l'auto, i due giovani hanno tentato la fuga a piedi, arrivando anche a malmenare i poliziotti. Sono poi stati arrestati

Folle fuga in centro a Ravenna

Folle fuga in centro a Ravenna

Ravenna, 24 aprile 2019 – Un copione molto simile, che evoca gli stessi sinistri ricordi di quella tragica notte di Pasqua 2012: i carabinieri che aprono il fuoco e un lenzuolo bianco steso sopra un tunisino protagonista di una folle fuga notturna, da Marina a Ravenna. Questa volta è finita senza sangue, con due nigeriani arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e due poliziotti al pronto soccorso.

Ma col pensiero, nitido, di un’altra strage pasquale sfiorata. Sylvester Oghebor, 26enne di Alfonsine, ed Endurance Owanlenga, 21 enne domiciliato a Ravenna, sono andati vicinissimi a provocarla. Almeno a giudicare dai riscontri della questura. Protagonisti di una notte di follia, con un lungo inseguimento per le strade – affollatissime – del centro cittadino.

L’auto dei fuggitivi che più volte cerca di speronare le Volanti per aprirsi la fuga, ma che alla fine si schianta contro un’isola spartitraffico e i due stranieri che vengono arrestati dopo essere scappati a piedi e aver intrapreso violenti tafferugli con le forze dell’ordine. I due viaggiano a bordo di un’Alfa Romeo 147, al volante c’è il 26enne.

Verso le 3 della notte tra sabato e domenica, in via Maggiore, la polizia impone loro l’alt all’altezza di un’area di servizio. Ma dopo una frenata solo abbozzata il conducente accelera e, a tutto gas, si dirige verso il centro cittadino. Da qui in poi è il Far West. Subito viene chiesto l’intervento di altre pattuglie, a dare man forte ai poliziotti arrivano anche i carabinieri. Il rocambolesco inseguimento tra le strade trafficate nella nottata festiva interessa le vie Chiesa, Morelli, circonvallazioni San Gaetanino e Rotonda dei Goti, Darsena, Antico Squero, delle Industrie, Sant’Alberto, Zalamella per poi ritornare al punto di partenza sulla Faentina.

In un paio di circostanze la Volante cerca di affiancare quel missile in fuga, ma questo dribbla gli ostacoli procedendo a zig zag e spesso invade la corsia opposta. Nei pressi del distributore Agip-Eni un’auto dei carabinieri di Godo sbarra la strada in posizione obliqua, ma l’Alfa dei nigeriani salta il cordolo in cemento e finisce in panne con avantreno distrutto e pneumatici squarciati. A quel punto i due proseguono la fuga a piedi, in opposte direzione, sempre tallonati dai poliziotti. Il conducente, Oghebor, tenta di resistere azzuffandosi con l’agente e colpendolo con calci alle gambe e pugni al torace, tanto che per bloccare quella furia devono arrivare i rinforzi. L’altro fa uguale e solo a fatica viene messo in manette.

Al primo, in ospedale, oltre a veri traumi, viene diagnosticata un’intossicazione da alcol (tasso di 1,17g/l) e da cannabinoidi, mentre il 21enne nel sangue ha ‘solo’ alcol. Dagli accertamenti successivi in questura emergono altri elementi inquietanti. L’auto appartiene a un cittadino rumeno, residente a Russi: è sprovvista di copertura assicurativa e priva di revisione. L’Oghebor mostra un permesso internazionale di guida, ma ai poliziotti non sembra genuino e lo sequestrano. Non ha altri documenti ed è gravato da precedenti di polizia per essersi fatto rilasciare il foglio rosa mandando all’esame della patente un altro individuo di colore. Riassumendo, ha guidato in maniera spericolata, alterato da alcol e stupefacenti, sprovvisto di titolo di guida (è indagato anche per uso di atto falso). I due nigeriani hanno patteggiato una pena di dieci mesi di reclusione e sono stati scarcerati.