"Investimenti strutturali e controlli Fondamentale il rispetto delle regole"

Il tragico incidente che venerdì scorso lungo la provinciale ‘Bastia’ all’altezza di Santa Maria in Fabriago è costato la vita a Samuele Citrà, studente lavezzolese di soli 15 anni, oltre a suscitare enorme impressione, ripropone un tema, quello della sicurezza stradale, che continua purtroppo a essere di grande attualità. Sull’argomento Daniele Bassi, sindaco referente per la Polizia municipale in seno all’Unione dei Comuni, dopo aver espresso "vicinanza alla famiglia di Samuele, così duramente coinvolta e il cordoglio sincero e sentito di un intero territorio", afferma che proprio ora "è necessario un momento di riflessione". "In genere – continua Bassi – ci addoloriamo quando succede qualcosa di grave, ma troppe volte non ci rendiamo conto che a livello sociale abbiamo legalizzato la trasgressione al codice della strada. Mi riferisco alle puntuali polemiche che, ad esempio ogni volta che viene installato un autovelox, appaiono sui social e non, da parte di chi ‘analizza’ esclusivamente l’aspetto sanzionatorio e persegue l’interesse personale. Se ci facciamo caso, paradossalmente, viene messo alla gogna mediatica non chi trasgredisce le regole, ma chi quella regola cerca di farla rispettare a beneficio dell’intera comunità. I costi derivanti dall’incidentalità stradale, non solo in termini di perdita di vite umane, ma anche sociali, ricadono su tutti, sia su chi rispetta le regole che su chi le disattende".

Da anni ci si interroga su come ridurre l’incidentalità, "ma sperare in una soluzione che derivi solo da interventi strutturali è utopia. Ad esempio, se vediamo un pannello sotto i tralicci dell’alta tensione con un teschio e la scritta “non toccare, pericolo di morte”, il messaggio è chiaro e nessuno trasgredisce. Per quale motivo, allo stesso modo, c’è sempre una giustificazione al superamento di un limite di velocità, qualunque esso sia, attribuendo responsabilità a terzi e non a noi stessi che non lo abbiamo rispettato?". Bassi osserva poi che "il mancato rispetto dei limiti di velocità e la disattenzione costituiscono le cause che determinano il maggior numero di incidenti stradali, prevalentemente nei centri abitati. Le insidie alla circolazione stradale sono diverse e non sono solo strutturali, ma legate ai comportamenti delle persone, siano essi pedoni, ciclisti o conducenti di veicoli. L’Unione dei Comuni dal 2014 non solo ha implementato le strumentazioni tecnologiche ed elettroniche per i controlli di velocità, passaggi con il rosso ai semafori, varchi per individuare il transito di veicoli senza assicurazione o revisione, ma il Comando di Polizia locale ha anche ottimizzato l’organizzazione del lavoro per avere più personale per servizi di controllo. Ciò avviene soprattutto in estate, quando la Polizia locale è svincolata da altri adempimenti, tipo il servizio di viabilità davanti alle scuole". Infine, alla domanda se le istituzioni possano fare di più, Bassi è netto: "Fanno già: investimenti strutturali, campagne informative, educazione stradale con la Polizia locale nelle scuole a partire dalle elementari, controlli sulle strade. Tutto ciò sarà rafforzato per quanto possibile, ma credo sia giunto il momento in cui ogni cittadino si chieda “cosa posso fare per contribuire alla sicurezza stradale mia e degli altri?”. Il rispetto delle regole è la miglior azione preventiva che possiamo mettere in campo".

Luigi Scardovi