Ipovedenti alla scoperta di San Vitale

Libri tattili-sensoriali e guide specializzate: così i mosaici e i tesori della Basilica diventano alla portata di tutti. Ieri la prima visita

Migration

Perché la cultura non dovrebbe essere patrimonio, davvero, di tutti? Nella Giornata internazionale delle persone con disabilità le guide di ’Ravenna Friendly Guides’ hanno organizzato quattro visite guidate alla Basilica di San Vitale (l’iniziativa era gratuita per i partecipanti grazie al finanziamento dell’Opera di Religione). In poco meno di un’ora Cristiana Zama e la collega Elisa hanno raccontato al gruppo dei primi cinque partecipanti (un paio di ipovedenti e i loro amici e familiari) i segreti di San Vitale attraverso un’esperienza tattile - sensoriale. La premessa di Zama ai presenti è che "quella di San Vitale è la basilica che permette la maggior conoscenza tattile". Si comincia dalla lastra bronzea all’ingresso del cortile (dono del Lions Club), che raffigura proprio la basilica. Anna Maria e Prima tastano il bronzo, rendendosi conto della conformazione dell’edificio. A rendere ancora più ’semplice’ capirlo, sono due souvenir (sì, di quelli amati dai turisti), di San Vitale. "Ecco la torre scalaria", dice Prima, da Castelbolognese, accompagnata dalla coppia composta da Eros e Luisa di Solarolo. Arriva il momento di entrare nella basilica, e l’ostacolo sono i sette gradini. "Questo vi fa capire – racconta la guida –, quanto fosse più basso, in passato, il livello della chiesa". Ci si sposta poi al sarcofago di Isaacio. Prima però i partecipanti toccano l’incavo della colonna, così da rendersi conto della profondità del pavimento nei secoli precedenti. "È andato giù così tanto?", dice Prima, mentre la ravennate Anna Maria, accompagnata dal figlio Rudy, riflette su quanto tempo è trascorso dall’ultima visita a San Vitale (mese più, mese meno, una quarantina d’anni).

Oggi è il momento di riscoprirla, accovacciandosi per toccare il pavimento, distinguendo tra i mosaici originari e le parti in marmo (a separarli una linea evidente al tocco dei polpastrelli). Vicino al sarcofago ai partecipanti vengono forniti alcuni volumi tattili (con traduzione in Braille), grazie ai quali è possibile toccare e riconoscere, per esempio, la forma dei pavoni scolpiti sul lato del sarcofago di Isaacio (gli 8 libri sono a disposizione nelle biglietterie in tutti i monumenti diocesani; 0544541688). La scoperta successiva è il pavimento a mosaico verticale del V secolo, che ricopriva in passato la piccola vasca dove i turisti gettano le monetine. La presenza dell’acqua – dove Prima affonda il bastone utilizzato per camminare – indica il livello di falda. Dopo aver ascoltato le spiegazioni di Zama, quest’ultima fa appoggiare le persone alla porta in metallo che conduce al portico. "Davanti a voi avete l’abside. In chiesa si entrava da ovest, perché qui tramonta il sole e questo viene associato alle tenebre. Il senso era entrare dal buio e camminare ad est, diretti alla luce". Davanti a noi ci sono i mosaici di San Vitale in tutta la loro bellezza. Rispuntano i volumi tattili, e questa volta Prima e Anna Maria toccano la riproduzione della conchiglia, punto di partenza del labirinto a forma circolare che si trova nell’area ottagonale al centro della basilica. Chi lo dice, in fondo, che la bellezza è una questione di sguardo?

Luca Bertaccini