"È incredibile quanto accaduto: da gennaio a maggio quale presidente di Italia Nostra ho chiesto per ben quattro volte al sindaco, un sopralluogo, congiuntamente alla Soprintendenza, al chiostro di San Giovanni per accertarne le reali condizioni visto il precario stato del muro perimetrale e mai ho ricevuto risposta e ora vengo a sapere che il sopralluogo c’è stato, ma senza che noi fossimo informati. Al di là di ogni valutazione di merito, mi sembra veramente uno sgarbo istituzionale nei confronti di una associazione che a Faenza da 50 anni si batte per la tutela e valorizzazione dei monumenti e in particolare di questo chiostro medioevale": Marcella Vitali, nell’associazione entrò dal 1972, è sorpresa e amareggiata dal comportamento riservato dall’Amministrazione comunale che ha ripetutamente ignorato le richieste. E aggiunge: "Dell’incontro e del sopralluogo sono venuta a sapere occasionalmente ed è avvenuto tempo fa quando la nuova Soprintendente Federica Gonzato è venuta a Faenza per il primo formale incontro col sindaco". A questo punto la presidente di Italia Nostra ha inviato una mail alla Soprintendente e al sindaco in cui scrive fra l’altro: "Certi che la Soprintendenza possa comprendere la nostra preoccupazione per un monumento al quale abbiamo rivolto la nostra attenzione da ben 50 anni", quando cioè rischiava di essere abbattuto, "chiediamo di essere cortesemente informati circa i progetti e le iniziative che potranno essere messi in campo, auspicando una tempistica credibile". La richiesta di sopralluogo avanzata da Italia Nostra era conseguente a un servizio apparso a gennaio sul Carlino relativo allo stato di abbandono del chiostro, di proprietà del Comune, e al rischio di crollo del muro perimetrale (sono evidenti gli sfaldamenti dei mattoni con aperture di crepe) che si affaccia su via San Giovanni e che è da tempo delimitato da transenne. Nella comunicazione alla Soprintendenza e al sindaco di Faenza, Marcella Vitali aggiunge che da un sopralluogo da lei stessa effettuata, risulta un rapido aggravamento del degrado: "Le lunette affrescate del chiostro di cui nel 2014 erano ancora leggibili porzioni di colore, sono ora totalmente ormai prive dell’intonaco". Carlo Raggi