"Itis, lezioni trasferite all’Ipsia a nostra insaputa"

La protesta di alcuni genitori per la decisione di spostare gli studenti del triennio ’elettronica’ per 4 giorni alla settimana da via Lumagni a via Tellarini

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L’anno scolastico deve ancora iniziare (il via alle lezioni è fissato per il 15 settembre) e già nascono a Lugo i primi malumori. In questo caso da parte di alcuni genitori che sostengono di aver hanno scoperto assolutamente “per caso” che i loro figli, alunni del triennio dell’indirizzo elettronica e automazione, dovranno dividersi fra la sede principale dell’Itis Marconi di via Lumagni e le aule rese disponibili nella sede dell’Ipsia Manfredi in via Tellarini. Una novità legata al progetto di ampliamento del polo tecnico ’Compagnoni Marconi’ di via Lumagni, destinatario dell’intervento di 2 milioni e 600mila euro messi a disposizione dalla Provincia di Ravenna e coperti in massima parte dai fondi resi disponibili dal Pnrr per la realizzazione di 8 aule e 5 laboratori collocati a fianco dell’edificio esistente.

Alcuni genitori però non ci stanno e criticano, quantomeno, il silenzio con il quale la dirigenza del polo tecnico ha deciso di trattare la questione. "Non è possibile arrivare ad una settimana dall’inizio della scuola senza sapere nulla di quanto progettato – sottolineano i genitori – Abbiamo saputo, tramite vie confidenziali, che già nel maggio scorso si stava delineando la decisione di trasferire il triennio di elettronica e automazione nelle aule dell’Ipsia. Se lo avessimo saputo all’epoca, avremmo potuto scegliere soluzioni alternative, come iscrivere i nostri figli in una scuola diversa. Invece – continuano – nessuno ha gestito questo passaggio e tuttora la documentazione inerente pare sia disponibile solo sul registro elettronico al quale, fra l’altro, non si riesce ad accedere con facilità".

Una reazione a caldo che affonda le radici nella sottile linea che divide gli istituti tecnici da quelli professionali. "L’ambiente è diverso – sottolineano i genitori – Abbiamo iscritto i nostri figli ad un istituto tecnico non a una scuola professionale. Non possono sbattere un intero triennio da un’altra parte, giustificando la decisione con i lavori di ristrutturazione in corso. In pratica gli studenti resteranno fissi per 4 giorni a settimana nelle aule dell’Ipsia in via Tellarini e per i restanti due potranno tornare nella sede di via Lumagni per fare attività di laboratorio. E noi, ripetiamo, non eravamo stati messi al corrente".

Gli stessi studenti non l’hanno presa bene. "Prima la pandemia di Covid, poi la didattica a distanza ed ora – dicono alcuni ragazzi – ci spostano pure". Così, aggiungono i genitori, "sono proprio i nostri figli a dire per primi “ma quand’è che finiscono i lavori per ammodernare questa scuola”".

Seppur nell’aria ci sia l’idea di creare, il primo giorno di scuola, un evento di protesta, ancora i genitori non si sono organizzati. "Ci stiamo pensando ma non vogliamo neppure che le conseguenze vadano poi a ricadere sugli studenti – concludono – Ma così, davvero non è il modo di fare".

Monia Savioli