
Inaugurata ieri a Castel Bolognese. È stata realizzata in poco più di tre anni dal 2021, potrà ospitare 143mila metri cubi di acqua del fiume Senio
L’hanno realizzata in poco più di tre anni a cominciare dal 2021, ben prima delle inondazioni del 2023: è la cassa di espansione del Canale dei Mulini, lungo la provinciale che da Castel Bolognese porta a Solarolo – un’area di espansione capace di ospitare, in caso di eventi meteorici eccezionali, 143mila metri cubi di acqua del fiume Senio scolmati nel canale – inaugurata ieri mattina con la partecipazione del presidente della Regione Michele de Pascale: "Questa opera – ha voluto sottolineare – è l’esempio tangibile di quanto sia lungimirante l’azione del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale visto che quando la costruzione è iniziata nessuno pensava ad eventi catastrofici, così che ancora quando i lavori non erano conclusi è stata in grado di dare una mano nella gestione dell’emergenza alluvionale del 2023 e del 2024, anche se è doveroso ribadire che la cassa non è stata realizzata per contenere le esondazioni dei fiumi, perché non è questo il compito del Consorzio di Bonifica, ma per regimentare l’acqua meteorica così da destinarla anche all’irrigazione". "Un’opera questa – ha aggiunto de Pascale – che è l’esempio di ciò che, in dimensioni maggiori, si deve fare lungo i fiumi con la doppia finalità di contenimento delle piene e di successivo sfruttamento idrico per l’agricoltura". De Pascale ha poi chiuso l’intervento con una sottolineatura che si richiama al passato, a 40 anni fa, a Benigno Zaccagnini, ed è fondamentale per il futuro. "L’intero territorio ravennate è da sempre a rischio idrogeologico a causa del fenomeno della subsidenza. A fine 1980 fu approvata la legge per Ravenna voluta dal senatore Zaccagnini, che finanziava i lavori necessari per contenere il fenomeno. Occorrerebbe rifinanziare quella legge per poter continuare oggi, di fronte alle nuove emergenze, quell’opera di messa in sicurezza del territorio". All’inaugurazione, programmata per il settembre scorso e rinviata per via delle piene e delle esondazioni di metà mese, hanno presenziato fra gli altri Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, l’Associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica, Antonio Vincenzi, presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale (che ha realizzato l’opera), i sindaci di Castel Bolognese Luca Della Godenza e di Solarolo Maria Diletta Beltrani, tecnici e funzionari della Regione.
L’opera, per una spesa di tre milioni e 375mila euro (le caratteristiche tecniche sono state illustrate da Paola Silvagni, del Consorzio), si estende su una superficie di oltre sei ettari al confine fra i comuni di Castel Bolognese e Solarolo a margine degli scoli Rivalone e Prati, ovvero un’area in depressione rispetto al piano di campagna circostante e dove nel tempo, fin dal XV secolo quando fu costruito, il Canale dei Mulini ha trovato la strada dell’esondazione. In caso di piena, tramite appositi meccanismi, l’acqua del canale viene deviata nel Rivalone e di qui per tracimazione, nella cassa di espansione per poi, a emergenza cessata, riprendere il corso normale.
Nel corso dei lavori sono emersi anche reperti archeologici di varie epoche. L’intera area è stata organizzata per poter svolgere una funzione anche ambientale anche perchè, a causa della falda freatica quasi superficiale, il fondo della cassa, costellata di isole, è ricolmo di acqua dove già si fermano uccelli di valle in transito, mentre tutto intorno sono stati piantati 130 alberi e 70 arbusti di varie specie.
Un percorso pedonale circonda il lago e diventerà ottimo punto di osservazione per il birdwatching.