ANDREA COLOMBARI
Cronaca

La conosce su Tinder, poi abusi e minacce: indagato l’ex

È accusato di aver soggiogato la fidanzata controllandola con applicazioni gps, abusando di lei, costringendola a interrompere gli studi

Un 22enne ravennate è stato indagato dalla Procura per violenza sessuale, stalking, lesioni personali e violenza privata

Un 22enne ravennate è stato indagato dalla Procura per violenza sessuale, stalking, lesioni personali e violenza privata

È accusato di aver soggiogato la fidanzata controllandola con applicazioni gps, abusando di lei, costringendola a interrompere gli studi e arrivando a puntarle contro una pistola e un coltello. Per queste ragioni un 22enne ravennate è stato indagato dalla Procura per violenza sessuale, stalking, lesioni personali e violenza privata. L’altro pomeriggio nell’incidente probatorio davanti al giudice delle indagini preliminari Andrea Galanti, la ragazza - poco più che maggiorenne e originaria del Bolognese - ha raccontato in un’udienza protetta quella che ha riferito essere una escalation di soprusi, iniziata pochi mesi dopo l’inizio della relazione, nata su Tinder, alla fine del 2023.

La Procura di Ravenna ha quindi avviato le indagini in febbraio dopo la denuncia della giovane, che nel frattempo si era confidata con un’amica e con i genitori. Tra gli episodi più gravi finiti nel fascicolo aperto dalla sostituta procuratrice Monica Gargiulo, ci sono pugni e calci per un messaggio trovato sul cellulare. E poi minacce di farla cadere da un’altura e un’aggressione in garage con un coltello puntato alla pancia.

In un altro caso, per avere cambiato la password di Instagram, lei sarebbe stata colpita al volto e schiacciata contro il finestrino dell’auto. In casa dell’indagato - difeso dall’avvocato Luca Donelli - sarebbe stata trovata anche una pistola con cui lui avrebbe minacciato la 22enne dicendole "ti sparo in bocca". A luglio 2024, in uno stabilimento balneare ravennate, avrebbe inoltre anche minacciato di uccidere il padre della ragazza. Gli atti sono tornati ora in mano al pm che dovrà decidere sull’eventuale azione penale.