Maturità e alluvione, la disperazione degli studenti: "Ci hanno complicato l’esame"

Sono delusi i ragazzi, confusi di fronte ai cambiamenti: "Dobbiamo studiare in meno tempo". La professoressa Alessandra Neri: "Erano cinque anni che si esercitavano per gli scritti e invece li hanno tolti".

Ravenna, 10 giugno 2023 – "Il provvedimento non ha alcun senso – afferma la maturanda Sara –. Orale che vale 60 punti, probabilmente anticipato e con commissione esterna: sembra che le cose peggiorino". Da quando è uscita la bozza sugli Esami di Stato i ragazzi che si preparano ad affrontare la Maturità sono stati sommersi da notizie sempre diverse.

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Molti ragazzi sono scontenti della Maturità solo con l'esame orale
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L’ultima ordinanza, firmata dal ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara, prevede Maturità ed esame di terza media con solo l’orale per le zone alluvionate: non ci saranno gli scritti, ma ad avere peso sul voto finale per i maturandi sarà solamente la prova orale, con commissione esterna. "I punti che avremmo ottenuto agli scritti dobbiamo farli tutti con l’orale – dicono i maturandi – e dobbiamo studiare pure in meno tempo".

È tanta la delusione dei ragazzi che non si sentono compresi e aiutati in un momento drammatico della loro vita. "Sono molto delusa da questa scelta – sostiene Clelia, quinto anno –. Penso che ci abbiano complicato l’esame e abbiano peccato di empatia e comprensione, che è quello che chiediamo. Ci hanno messo ancora più ansia e incertezza su come si svolgerà il colloquio orale, hanno anche messo in crisi i professori, che devono rivoluzionare tutto".

E infatti, gli studenti devono prepararsi a un esame nuovo, scoperto da poche ore, mentre gli insegnanti cercano di capire come strutturarlo. "In questa situazione, per prima cosa, avrebbero dovuto tranquillizzare i ragazzi – dice la professoressa Alessandra Neri –. Erano cinque anni che si esercitavano per gli scritti e invece li hanno tolti. Ora i ragazzi sono destabilizzati e disorientati. A me dispiace non essere in commissione interna, mi sarebbe piaciuto stare con i miei ragazzi, in questo modo conta la loro performance più che il percorso".

Non mancano i ragazzi che rendono più allo scritto che all’orale. E il poco tempo per prepararsi peggiora la situazione. "Io vado meglio nello scritto – dice una maturanda disperata – in meno di due settimane non preparo un orale, visto che di mattina continuiamo anche ad andare a scuola. Non so perché abbiano aspettato così tanto per comunicarci le modalità d’esame".

Inoltre, con gli scritti è possibile riflettere e sfruttare il tempo come si desidera. "Questa modalità di esame penalizza più che aiutare – dice Cecilia, quinto anno – in più è stata comunicata troppo tardi. Sarebbe stato più semplice sostenere lo scritto perché c’è tempo per pensare, ragionare e esprimere il nostro pensiero, ora dobbiamo improvvisare su un testo in italiano e sugli argomenti della seconda prova".