Cvèl che là l’à e’ mêl dl’óngia (Quello là ha il male dell’unghia), si diceva di chi aveva il vizio congenito di rubacchiare. Per evitare l’inclinazione al furto, le mamme non tagliavano le unghie ai nuovi nati fino al compimento dell’anno. Poi le seppellivano affinché streghe o persone invidiose non potessero impossessarsene per fare "’na strigarì", un maleficio ai danni del bambino. Allo stesso modo e con lo stesso scopo, prima del compimento di un anno, non si tagliavano i capelli. Anche perché si credeva che se venivano tagliati prima si sarebbero tolti al piccolo "l’inzègn e la furtôna", l’ingegno e la fortuna e sarebbe andato "zó d’tësta", giù di testa. La stessa cosa sarebbe capitata se il taglio fosse avvenuto il primo maggio.
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