La Fototeca Manfrediana rischia di restare senza sede

Tramontata l’ipotesi di palazzo Laderchi, si cerca uno spazio per il prezioso archivio

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Rischia di rimanere senza una casa la Fototeca Manfrediana: l’associazione con sede al Dlf, rifondata 12 anni fa da un gruppo di giovanissimi appassionati, avrebbe infatti dovuto trasferirsi a Palazzo Laderchi. Ma i sotterranei del palazzo, nell’ala che si estende parallela a corso Garibaldi, dopo una lunga riflessione sono stati accantonati: l’ipotesi, parsa quasi una certezza appena pochi mesi fa, è naufragata dinanzi ai costi che avrebbe comportato il combattere una battaglia costante contro l’umidità che attanaglia quegli ambienti. Un’eventualità che avrebbe inoltre reso più complicati e dispendiosi i lavori per fare di quei locali – sede negli anni di diverse osterie – la nuova sede della Fototeca, che qui avrebbe conservato il proprio archivio e sistemato alcuni ambienti per le proprie attività. "Abbiamo preferito abbandonare l’opzione", rivela il presidente Gian Marco Magnani. "Dopo una serie di valutazioni Palazzo Laderchi si è rivelato non idoneo". Per la Fototeca insomma, che il 31 dicembre dovrà abbandonare il Dlf, si spalanca dunque una situazione emergenziale. "Le attività associative posso entrare in pausa, ma l’archivio deve poter trovare una sede". Un corpus costituito da più di diecimila immagini inventariate – diapositive, pellicole, lastre, stampe – più probabilmente altrettante ancora da inventariare, frutto delle continue donazioni che fortunatamente la Fototeca riceve. Soluzioni tampone potrebbero essere relativamente alla portata: dei 65 metri quadri dell’attuale sede della Fototeca appena la metà sono riservati all’archivio. Spazi che dunque non paiono impossibili da individuare altrove. Ma si tratta appunto di misure necessariamente transitorie: "Il senso di un’associazione come la nostra è quello di portare quelle foto fuori dagli schedari, farle conoscere, metterle al centro di mostre ed eventi. Senza dimenticare che spesso ci vengono richieste anche da chi deve eseguire interventi architettonici. Parliamo della memoria storica visiva della città dal 1860 a oggi".

f.d.