SARA SERVADEI
Cronaca

La frontiera della telemedicina. Un iPhone ai pazienti anziani per monitorare le loro condizioni

La novità che verrà introdotta dalla centrale operativa territoriale, che si attiva per chi ha malattie croniche. Il telefono segnalerà prontamente eventuali parametri anomali per affrontare subito i problemi.

Un anziano con un iPhone (repertorio). . A destra. Roberta Mazzoni dell’Ausl

Un anziano con un iPhone (repertorio). . A destra. Roberta Mazzoni dell’Ausl

Un iPhone per controllare i parametri del paziente e monitorarlo a distanza. E intervenire subito. La telemedicina è la nuova frontiera della Cot, la centrale operativa territoriale inaugurata a inizio febbraio 2024 e che nel suo primo anno di attività ha preso in carico circa 4.000 pazienti. È un servizio a cui accedono solo gli ’addetti ai lavori’: medici di medicina generale e ospedalieri e infermieri che segnalano situazioni di persone che necessitano di percorsi di cura che integrano più servizi differenti. E la centrale fa esattamente questo, gestendo le necessità dei pazienti cronici: è una risposta all’invecchiamento della popolazione. "Le transizioni di cui si occupa la centrale operativa sono tre: ospedale-territorio, territorio-territorio e territorio-ospedale – spiega Roberta Mazzoni, direttrice del Distretto sanitario di Ravenna –. Finora ci siamo occupati soprattutto della prima, mentre manca totalmente l’ultima". Al momento della dimissione molti pazienti anziani hanno necessità di portare avanti un percorso di cura sul territorio (anche, talvolta, con un periodo in un ospedale di comunità): e la cot si è curata di questo passaggio. Oggi i pazienti ricoverati negli ospedali di comunità sono tutti dimissionari dall’ospedale, mentre l’obiettivo è accogliere anche pazienti segnalati dai medici e che arrivano ’da casa’, prima che si aggravino e necessitino del ricovero al Santa Maria delle Croci.

E arriviamo, così, alla telemedicina e a quell’iPhone che dovrà monitorare i pazienti: "Attiveremo il telemonitoraggio, che consiste nell’identificazione di una serie di pazienti gestiti nei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali – prosegue Mazzoni – che beneficeranno di questa novità. Verrà consegnato all’utente un iPhone su cui verranno scaricati i dati clinici per rendere possibile il rilevamento di una traccia cardiaca e su alcuni dispositivi sarà possibile fare una valutazione della funzione respiratoria. I dispositivi verranno consegnati ai pazienti sulla base di criteri clinici e servirà un minimo di competenza tecnologica da parte della persona o di chi se ne prende cura. Questo consentirà all’équipe curante di monitorare a distanza i parametri e intervenire tempestivamente". Viene quindi fatta una valutazione caso per caso, contattando il paziente: aggiustamenti nella terapia, nelle condizioni di vita o presa in carico da parte del medico in ambulatorio.

L’attivazione della cot di Ravenna è stata finanziata dal Pnrr: per le opere murarie sono serviti circa 400mila euro, mentre la telemedicina ha un costo a parte sostenuto dalla Regione, visto che il sistema sarà lo stesso per tutte le aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna. La cot di Ravenna è interdistrettuale e si attiva anche per i distretti di Faenza e Lugo quando le relative cot non sono operative.

"Questo primo anno è stato un’esperienza importante – commenta anche Maria Mazzamurro, coordinatrice delle tre cot di Ravenna, Lugo e Faenza –. Ora ci sono tutte le interfacce da costruire e ci sarà bisogno della collaborazione con gli altri professionisti". "Uno dei temi importanti è anche quello delle competenze del personale all’interno delle cot – aggiunge anche Sara Balducci, responsabile infermieristica che segue da vicino il progetto –. Alle spalle serve un bagaglio vasto per capire bene quali sono i bisogni e identificare le possibili soluzioni".

Sara Servadei