UGO BENTIVOGLI
Cronaca

La gioia del padre Giorgio: "Il tennis ha restituito a Sara ciò che le era stato tolto dopo l’incubo doping"

Il papà della tennista rientrato da Parigi: "Questo trionfo per lei vale più di un grande slam. Ci siamo abbracciati tutti, non c’era bisogno di parole. È stata un’emozione molto intensa"

Ravenna, 6 agosto 2024 – Una festa infinita per la prima medaglia d’oro della storia del tennis italiano. A cento anni dalla prima in assoluto, il bronzo del barone de Morpurgo, e 24 ore appena dopo quella di Lorenzo Musetti. L’oro olimpico di Parigi 2024 di Sara Errani è veramente storico, in tutti i sensi. La grande passione per lo sport è di casa nella famiglia Errani, con il padre Giorgio presidente del Circolo tennis di Massa Lombarda, dove Sara ha mosso i primi passi con la racchetta in mano.

La gioia del padre Giorgio: "Il tennis ha restituito a Sara ciò che le era stato tolto dopo l’incubo doping"
Il papà della tennista: "Ci siamo abbracciati tutti, non c’era bisogno di parole. È stata un’emozione molto intensa"

È la vittoria più desiderata da Sara che a 37 anni ha ottenuto l’oro olimpico...

"Per mia figlia sicuramente sì: per lei l’oro alle Olimpiadi vale più di un grande slam. L’ha sempre detto anche prima di arrivare a giocarselo in campo. Dunque per lei questa edizione dei Giochi era importantissima".

Cosa vi siete detti appena subito dopo la vittoria?

"Ci siamo abbracciati tutti: la vittoria è stata davvero tanto sofferta, non c’era bisogno di parole. Hanno fatto una cosa straordinaria, soprattutto sono state brave a riprendersi dopo il primo set. È stata davvero un’emozione molto intensa, vissuta tra l’altro nel box assieme a tutto il gruppo degli italiani, compreso Lorenzo Musetti, appena premiato con la medaglia di bronzo. L’ambiente è stato davvero strepitoso".

Curiosamente anche a Tokio Sara e Jasmine Paolini hanno giocato il doppio insieme, ma con un altro risultato.

"A Tokio fu un caso: Sara prese il posto di Martina Trevisan e si trovò a giocare il doppio assieme a Jasmine ma praticamente per caso, senza averlo mai fatto prima. Furono anche brave a passare il primo turno, perdendo poi al secondo. Questa volta, invece, è stato tutto pianificato per tempo. Conoscevamo bene Renzo Furlan, il tecnico della Paolini, che aveva disputato, da giocatore, la serie A da noi a Massa Lombarda ed è una persona eccezionale: sono stati molto contenti di preparare il doppio in chiave olimpica assieme. Certamente non è stato facile, visto che andavano adattate le due programmazioni per giocare insieme più tornei possibile senza che ne risentisse la classifica del singolare. Sara era più indietro nella classifica Wta e quindi sono stati tutti bravi. Poi i risultati sono arrivati praticamente sin da subito con le vittorie nei tornei, compreso Roma e la finale al Roland Garros. C’era il pensiero che potessero davvero fare bene a questi Giochi e così è stato per la gioia di tutti".

Un oro che ripaga anche dei momenti più bui della sua carriera: il doping nel 2017 con la squalifica prima di due mesi, per assunzione accidentale di letrozolo, farmaco utilizzato per il trattamento del cancro al seno e usato in quel periodo dalla madre, finito probabilmente nell’impasto dei tortellini che Sara mangia sempre quando torna a Massa Lombarda. Poi il ricorso della Nado e l’estensione a 10 mesi, dopo che Sara era tornata a giocare. Va poi ricordato che in sede penale il procedimento contro Sara Errani è stato archiviato senza alcun processo.

"Una vicenda che ha fatto soffrire Sara in maniera incredibile. Era davvero stata abbandonata da tutti: praticamente fu accertata l’assunzione accidentale e squalificata per 2 mesi. Ma per motivi di cui ancora faccio fatica a parlare la squalifica fu estesa a 10 mesi su ricorso dell’organismo nazionale antidoping: oltretutto è una sostanza che non aiuta in alcun modo le prestazioni in uno sport come il tennis. Sara è stata tradita e non bisogna dimenticare nulla: è stato messo in atto un accanimento inspiegabile. Solo il suo grande amore per questo sport le ha dato la forza di andare avanti e di ricominciare dal basso".