La Jusca è una figura immaginaria definita come una donna disordinata e scarmigliata. "T’e’ m’pê la Jusca" (Mi sembri la Jusca), diceva la mamma alla bambina che si trascurava nel vestirsi e nel pettinarsi. "Jusca!" era anche il grido che lanciavano i cordai – i curdarén – di Lugo per annunciare l’interruzione del lavoro a mezzogiorno e la fine della giornata di lavoro. Scelto il ‘sentiero’ – una lunga striscia di terreno libero – e piazzata una grande ruota azionata a mano da un bambino, i cordai camminavano all’indietro confezionando la corda fabbricata su misura e ordinazione. Qualche volta una botta di sonno intorpidiva la mente e le braccia del bambino che veniva svegliato dal cordaio con un gran urlo: "Völta!", ("Gira!").
CronacaLa ’Jusca’, donna disordinata