ANDREA COLOMBARI
Cronaca

La lettera di scuse. L’investitore scrive ai familiari di Elisa: "Mi dispiace, sono affranto"

Intanto si sta cercando di fare luce sull’esistenza di permessi sia per guidare che per i lavori. Al momento l’ipotesi principale è legata a una iniziativa personale dell’indagato . .

Intanto si sta cercando di fare luce sull’esistenza di permessi sia per guidare che per i lavori. Al momento l’ipotesi principale è legata a una iniziativa personale dell’indagato . .

Intanto si sta cercando di fare luce sull’esistenza di permessi sia per guidare che per i lavori. Al momento l’ipotesi principale è legata a una iniziativa personale dell’indagato . .

Si dice dispiaciuto e affranto per l’accaduto: una tragedia, vuole scusarsi anche formalmente. Il 54enne Lerry Gnoli nel tardo pomeriggio di ieri ha incontrato il suo avvocato difensore Vittorio Manes per fare il punto della situazione: a partire dalla lettera da inviare al più presto ai familiari della defunta, la 66enne vicentina Elisa Spadavecchia travolta sabato mattina con una ruspa sulla spiaggia di Pinarella. Il legale dell’indagato ha precisato che qualora il 54enne dovesse essere convocato dalla procura per essere ascoltato, non si sottrarrà: al momento tuttavia non presenterà alcuna istanza per essere sentito.

Dal punto di vista tecnico, è però da subito chiaro che le questioni principali sul piatto sono due: se davvero, come l’indagato ha sostenuto, potesse guidare quel mezzo in spiaggia nonostante la patente revocata per via di una condanna per omicidio stradale. E se avesse l’autorizzazione per farlo di sabato mattina e a stagione balneare praticamente iniziata. Punti sui quali si stanno concentrando anche le indagini coordinate dal pm Lucrezia Ciriello.

Secondo quanto fin qui emerso, il tratto di arenile sul quale si è consumata la tragedia, è di competenza della locale cooperativa bagnini (altri tratti rientrano nella competenza delle colonie). Tuttavia, secondo quanto riferito dai diretti interessati, il 9 maggio scorso i lavori di spianamento della spiaggia si erano esauriti. Gnoli ha invece sin qui sostenuto di avere ricevuto "l’autorizzazione a operare fino a fine maggio, dalle 7 alle 19, anche di sabato e domenica", in seguito alla "mareggiata del 16 aprile" scorso. Anzi: "Ho tutte le carte per dimostralo". Lo stesso, a suo dire, varrebbe per la possibilità di condurre ruspe in quel contesto pur senza patente.

E le indagini stanno risalendo proprio il solco delle autorizzazioni per capire se davvero il 54enne potesse maneggiare mezzi in spiaggia in ragione delle norme vigenti sul demanio marittimo. E, in caso contrario, se chi lo ha incaricato avesse o meno il dovere di controllare il possesso di tutti i requisiti: perché nella prima ipotesi è chiaro che l’area di potenziale responsabilità penale si allargherebbe.

In linea generale secondo quanto rilevato, la cooperativa bagnini ha appaltato il servizio per preparare la spiaggia a Consar: quest’ultima poi si è avvalsa di proprie consociate. Gnoli è titolare di una ditta individuale con tre mezzi la quale fa parte delle tre squadre a cui vengono affidati quei tipi di lavori. "Lo faccio da 36 anni - ha spiegato lui stesso - . La mia azienda di macchine per il movimento terra, è socia della Consar che mi dà i compiti di livellamento e ripristino sia per la cooperativa bagnini che per le colonie".

A conti fatti, alla luce delle verifiche eseguite a caldo, gli inquirenti stanno dunque battendo l’ipotesi di una iniziativa personale del 54enne nata da una azione arbitraria alimentata da una clamorosa sottovalutazione della situazione in spiaggia o da una mal interpretazione del mandato lavorativo ricevuto.

Di sicuro la donna è stata falciata da tergo morendo sul colpo senza riuscire ad accennare alcuna fuga. Come è potuto accadere che non abbia sentito il baccano prodotto dal mezzo pesante? La spiegazione in questo caso potrebbe essere inquadrata in una sorta di assuefazione ai movimenti ripetuti del 54enne.

a.col.